Semplificazione? Esperti, commissioni e iter di 2 anni
Iter di due anni: commissioni, cabina di regia e decine di esperti (non a costo zero)
La legge delega sulla semplificazione punta ad abrogare norme inutili e coordinare le altre, armonizzando i controlli. Ma a leggere la bozza del ddl ci si perde tra commissioni, unità e cabine di regia e decine di esperti (non a costo zero). Tempo per adottare i decreti legislativi: 2 anni.
Persino una legge per la semplificazione può trasformarsi in uno scioglilingua. Nella lettura della bozza del disegno di legge - recante deleghe per le semplificazioni, i riassetti normativi e le codificazioni di una dozzina di settori economici - il rischio di smarrirsi è altissimo. Per raggiungere l’obiettivo si prevedono nell’ordine: un comitato interministeriale, un gruppo di lavoro, una cabina di regia, un’Unità specifica, una Commissione governativa permanente. E non a costo zero. Senza dimenticare la già esistente commissione parlamentare per la semplificazione.
L’intento della legge delega è nobilissimo: abrogare norme inutili e coordinare le altre, armonizzare i controlli, prevedere procedimenti unificati, rendere fiscalmente detraibili i costi dei nuovi oneri regolatori, persino obbligare la Pa ad aggiornare e semplificare il linguaggio. Ma occorreranno fino a due anni per adottare i decreti legislativi. Sempre che nel frattempo si trovi l’uscita dal labirinto di strutture ed esperti delineato dalla bozza finora circolata. Nascerà un «Comitato interministeriale per la qualità della regolazione e il coordinamento della politica di semplificazione normativa del governo», presieduto dal premier. Il Comitato a sua volta si avvale della «cabina di regia per la qualità della regolazione», da istituire con decreto del presidente del Consiglio. La cabina di regia è presieduta dal capo del Dipartimento affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi e può avere fino a 15 membri, tra cui un componente del gruppo di lavoro Analisi impatto regolamentazione del Nucleo valutazione investimenti pubblici. A questo scopo si prevede di aumentare di 5 unità il suddetto gruppo di lavoro. La cabina di regia si avvale inoltre stabilmente di esperti della presidenza del consiglio o designati dai ministri competenti. C’è poi un altra strada per nominare degli esperti. Nel caso a redigere gli schemi degli atti normativi sia il Consiglio di Stato (facoltà prevista dalla legge), questo può avvalersi di varie figure di magistrati o funzionari della Pa ma anche di avvocati iscritti all’albo da almeno 15 anni o di esperti esterni «di elevata professionalità».
Entro un anno il governo, con un Dlgs,dovràri disegnare l’ Unità perla semplificazione presso Palazzo Chigi prevista da un decreto del 2006. L’ Unità dovrà a sua volta monitorare il funzionamento di una nuova Commissione, preposta «all’attuazione delle misure di semplificazione». Questa Commissione, che sarà costituita con un altro Dpcm, avrà fino a 10 membri tra cui esperti dellaPae docenti con almeno 10 anni di servizio. Avrà poi una struttura di supporto non da poco se il testo definitivo confermerà la previsione degli oneri: 2 milioni per il 2019 e 5 milioni a decorrere dal 2020. Una volta messi d’ accordo tutti i vari esperti, non resterà che dare la parola alla Commissione parlamentare per la semplificazione, che ogni sei mesi riferirà alle Camere sull’attuazione dei decreti delegati.