«Sì ai BTp, temo le banche tedesche»
«Il paradosso che viviamo in Europa è che il Paese che fa più resistenza al completamento dell'Unione bancaria è anche quello che più di tutti avrebbe interesse a mettere in atto il processo alla luce del preoccupante stato di salute del suo settore creditizio». Secondo Bruno Crastes, fondatore di H2O Asset Management (società del gruppo Natixis con 27,4 miliardi di dollari in gestione) e rispettato gestore obbligazionario europeo (il suo fondo H2O Multibonds ha messo a segno un invidiabile +24% da inizio anno) non è sul rischio sovrano ma sulle banche che si giocherà la partita in Europa nel 2019. E il ventre molle, sul fronte del credito, non è rappresentato dagli istituti di credito italiani ma da quelli tedeschi a partire dal colosso Deutsche Bank.
In questi mesi si è fatto un gran parlare dell'impatto del rialzo dello spread sulle banche italiane, condivide i timori del mercato sul rischio deterioramento dei bilanci? Fino a un certo punto. Ci si concentra troppo sul patrimonio e si dimentica il conto economico. Non si può dimenticare che le banche italiane hanno una fetta importante delle loro risorse parcheggiata in titoli di Stato italiani a breve scadenza che, a differenza di quanto accade nel resto d'Europa, garantiscono tassi di interesse positivi quando nel resto d'Europa la remunerazione sui titoli a breve è negativa. Tutto ciò contribuisce a sostenere la redditività. Guardando al futuro poi sono fiducioso che un nuovo piano di Tltro da parte della Bce contribuirà a contenere il costo di rifinanziamento e a risolvere i problemi di liquidità. In questi anni si è fatto un buon lavoro sul fronte della riduzione delle sofferenze bancarie. I due maggiori istituti, Intesa Sanpaolo e Unicredit, sono molto ben amministrati e mi aspetto che un consolidamento del settore possa contribuire a risolvere molti problemi anche agli istituti di minori dimensioni. Più preoccupante, dal mio punto di vista, è la situazione delle banche tedesche, da partire da Deutsche Bank, per via della loro esposizione in asset illiquidi.
L’Italia sta sfidando apertamente l'Unione sul fronte del bilancio: non vede rischi in questa situazione?
La legge di bilancio del governo italiana è sbagliata e gli effetti sull'economia derivanti da una possibile stretta creditizia sono seri. Ciò detto sono moderatamente ottimista e il mio fondo sta aumentando l'esposizione in BTp. Per due ragioni: la prima è che non credo che l'alleanza tra Lega e 5stelle possa durare ancora molto per via delle profonde differenze che separano le due forze politiche. La seconda è che sono convinto che l'Italia non uscirà mai dall'euro.