Salvini chiama i 12 leader delle imprese a favore della Tav
Boccia: «Esprimeremo tutte le criticità sulla manovra e presenteremo proposte» Ue: con lo stop alla Tav e ai cantieri l’Italia rischia di dover restituire fondi
Un caffè al Viminale domenica mattina, per confrontarsi e capire le ragioni e soprattutto le preoccupazioni del cosiddetto partito del Pil. Matteo Salvini assieme a Giancarlo Giorgetti ha invitato i presidenti delle 12 principali associazioni di categoria - dall’industria alle costruzioni, dall’agricoltura al commercio, dalle cooperative all’artigianato - che lunedì scorso erano a Torino assieme a tremila imprenditori per sostenere la Tav e protestare contro la politica economica del Governo a partire dalle scelte contenute nella manovra. Scelte contestate anche dai piccoli imprenditori chiamati a manifestare, giovedì prossimo a Milano, da Confartigianato «per sollecitare al Governo e alle istituzioni misure a sostegno del mondo produttivo rappresentato per il 98% dalle piccole imprese». Non solo con lo stop alla Tav TorinoLione, anche causando ritardi nei cantieri, l’Italia rischia di dovere pagare dei risarcimenti, sotto forma di restituzione dei fondi europei assegnati: è il monito arrivato dalla Ue ieri preoccupata della fase di stallo nel nostro Paese sull’infrastruttura più discussa. «Domenica saremo in 12 vogliamo un Paese che cresca - ha replicato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia intervenuto ieri a Piazza Pulita su La7 - esprimeremo le criticità della manovra che non piace al 100% di Confindustria». Per Boccia il Governo deve reagire. Noi presenteremo anche una serie di proposte a basso impatto di risorse, siamo contenti comunque che Salvini riceva i rappresentanti dell’economia». La scelta del leader della Lega è stata accolta con un sospiro di sollievo da quanti, a partire dai governatori del Nord, sono molto sensibili alle istanze che arrivano dal mondo produttivo. «Una gran bel segnale» di cui Luca Zaia era certo perchè - ha sottolineato il Governatore del Veneto - «Salvini ha a cuore il bene delle imprese e degli imprenditori, anche perché si tratta delle stesse imprese che costituiscono gran parte del Pil italiano e rappresentano nella maggioranza i nostri territori». Il timore che il vento animato dal partito del Pil possa scuotere il consenso crescente della Lega c’è nonostante Salvini ostenti sicurezza: «Non siamo mai stati così forti in tutta Italia e soprattutto al Nord». Eppure, nelle ultime settimane il rapporto con il M5s di Luigi Di Maio pare assai meno granitico. Ieri, ad esempio, sull’ecotassa sulle auto è stato tranchant: «Con me e la Lega non passerà mai». E prima ancora sulla Tav aveva lanciato l’ennesimo avvertimento a proposito del rischio di dover pagare significativi risarcimenti e restituire i finanziamenti avuti dalla Ue, sottolineando che certamente dovranno essere parte integrante «dell’analisi costi-benefici che stano facendo i tecnici». Rassicurazioni che il vicepremier e leader della Lega ribadirà probabilmente domenica ai suoi ospiti. L’invito è arrivato informalmente, per telefono, alle segreterie dei presidenti, da Confindustria a Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani, Confartigianato, Cna, Ance,Confagricoltura, Confapi, Legacoop, Confcooperative, Agci. Ci sarà cioè l’intero fronte delle imprese così come aveva chiesto il presidente di Confindustria all’indomani della manifestazione di lunedì scorso a Torino. Salvini infatti in prima battuta aveva limitato il «caffè» solo al leader degli industriali («Le porte del ministero e del governo sono sempre aperte. Se Boccia vuole, lo incontro e gli offro un caffè»). Il leader degli industriali aveva però replicato: «Un caffè non basta, questa volta ce ne vogliono dodici», auspicando che l’invito non andasse rivolto solo a via dell'Astronomia. «Domenica - chiosa Salvini - sarei voluto tornare a Milano, stare con i miei figli. Sto a Roma e ben volentieri, apro le porte del ministero, ascolto. Miracoli non ne faccio ma, senza lodarsi, penso che sia più evidente quello che abbiamo fatto noi sei mesi che altri in sei anni».