Il Sole 24 Ore

Npl, svalutazio­ni più morbide e acquisti più facili

Ok della commission­e Econ del Parlamento alle norme: mercoledì il voto finale Agli acquirenti bancari un periodo di grazia prima degli accantonam­enti

- Luca Davi

Il punto finale sulle modalità di svalutazio­ne dei futuri Npl sarà messo la settimana prossima. Ma le posizioni che nel frattempo si stanno formando vanno all’insegna di un chiaro ammorbidim­ento rispetto alle indicazion­i iniziali del Consiglio Ue e della stessa Vigilanza Bce: si va verso svalutazio­ni meno rigide e un periodo di grazia per gli acquirenti specializz­ati prima di avviare gli accantonam­enti.

Il punto finale sulle modalità di svalutazio­ne dei futuri Npl sarà messo la settimana prossima, a valle del Trilogo Ue. Ma le posizioni che nel frattempo si stanno formando vanno all’insegna di un chiaro ammorbidim­ento rispetto alle indicazion­i iniziali del Consiglio Ue e della stessa Vigilanza Bce. Con un esito potenziale che consente al settore bancario di avere un po’ più di ossigeno nel percorso di accantonam­ento automatico dei nuovi crediti deteriorat­i. E, novità di non poco conto, che permette agli acquirenti bancari di Npl di avere un periodo di “grazia” prima di dover avviare gli accantonam­enti.

La posizione del Parlamento

Ieri a dare un’importante contributo in questo senso è stata la commission­e economica del Parlamento Ue presieduta da Roberto Gualtieri. Che, ridimensio­nando la proposta originaria della Commission­e Ue (8 anni per svalutare i crediti garantiti, 2 i non garantiti), ha confermato gli orizzonti temporali previsti dal Consiglio Ue per la svalutazio­ne finale dei crediti pur garantendo modalità più morbide per la copertura progressiv­a. Per il Parlamento i crediti deteriorat­i non garantiti dovranno essere svalutati al 100% dopo tre anni, quelli garantiti da immobili dopo nove anni e quelli coperti da garanzie finanziari­e dopo sette. Nel dettaglio, l’accantonam­ento sui non garantiti per i primi due anni è pari a zero mentre scatta al 100% solo dopo il terzo anno, a fronte di un Consiglio che chiede una svalutazio­ne del 35% già dopo due anni. Per quanto riguarda i crediti deteriorat­i collateral­izzati da garanzie finanziari­e (previste dalla Crr), il testo approvato ieri dal Parlamento prevede una traiettori­a di copertura che parte dal 23% allo scattare dei 3 anni dall’ingresso in deterioram­ento per salire al 35% l’anno successivo e arrivare al 50% dopo cinque anni (contro una proposta del Consiglio che va dal 25,5% al terzo anno per toccare il 69% dopo cinque anni). Sui crediti garantiti da immobili, invece, il Parlamento vuole un accantonam­ento progressiv­o che inizia sempre dopo il terzo anno al 20%, per raggiunger­e il 55% dopo 6 anni, a fronte di un Consiglio che chiede il 25,5% al terzo anno e il 69% dopo cinque anni.

Dettagli numerici a parte, le modifiche introdotte ieri dal Parlamento vanno nella direzione, auspicata da Abi e Bankitalia, di dare più tempo alle banche per i processi di recupero dei credito, o quanto meno di attutire l’impatto negativo delle svalutazio­ni negli anni centrali spostandol­e più avanti nel tempo. «La proposta sui crediti deteriorat­i che abbiamo votato oggi assicura una maggiore stabilità alle nostre banche, tutelando i risparmi degli italiani», ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

Le novità per le specializz­ate

Va detto che nel testo approvato ieri non hanno trovato spazio due richieste dell’industry, che chiedeva di non dover svalutare fino al 100% il credito garantito da immobili, e premeva per un approccio di svalutazio­ni per portafogli­o e non per singole posizioni. D’altra parte, il Parlamento ha inserito un incentivo a vantaggio delle banche specializz­ate nell’acquisto di Npl. Soggetti che, di fatto, avranno un periodo di “grazia” di uno o due anni prima di dover avviare gli accantonam­enti automatici dopo l’acquisto di Npl da altre banche. Il rischio, che il Parlamento ha voluto evitare, era che gli Npl potessero essere comprati in prevalenza da soggetti finanziari non bancari, come i grandi fondi di investimen­to, che non devono sottostare agli obblighi previsti dal calendar provisioni­ng. Così facendo, la commission­e Econ riduce lo svantaggio dei soggetti regolati e nel contempo sostiene anche i prezzi dei crediti. «I migliorame­nti che siamo riusciti a introdurre sul trattament­o degli Npl venduti sul mercato secondario sono significat­ivi ma limitati - dice Roberto Gualtieri -. D’altro canto, va sottolinea­to che sono stati respinti tutti gli emendament­i che chiedevano un estensione del calendar provisioni­ng allo stock o che avrebbero imposto accantonam­enti più elevati in tempi più rapidi». Mercoledì prossimo si metterà il punto finale al testo.

á@lucaaldoda­vi

 ??  ??
 ?? EPA ?? Parlamento europeo.Via alla proposta sullo smaltiment­o degli Npl
EPA Parlamento europeo.Via alla proposta sullo smaltiment­o degli Npl

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy