Il Sole 24 Ore

Siena: la dote Mps alla città crolla da 233 a 4 milioni

In dieci anni i contributi sono scesi da 233 milioni agli attuali 4 milioni Il patrimonio attuale dell’Ente è di 450 milioni, un tempo di 5 miliardi

- Sara Monaci

Inumeri che meglio spiegano la crisi del vecchio potere politico a Siena sono quelli degli utili distribuit­i sul territorio dalla Fondazione Monte dei paschi di Siena: 4 milioni medi all’anno adesso; fino a 233 milioni dieci anni fa. Il patrimonio attuale è di 450 milioni, un tempo di 5 miliardi. La crisi finanziari­a di Mps e del suo azionista ha travolto anche il sistema legato al Partito democratic­o. Oggi il nuovo potere politico è rappresent­ato dal sindaco Luigi De Mossi, avvocato penalista stimato in città, che peraltro rappresent­a alcune parti civili nel processo contro gli ex vertici di Mps. De Mossi gode inoltre di un rapporto diretto con il leader leghista, Matteo Salvini.

I numeriche meglio spiega nola crisi del vecchio potere politico a Siena sono quelli degli utili distribuit­i sul territorio dalla Fondazione Monte dei paschi di Siena: 4 milioni medi all’anno adesso; fino a 233 milioni dieci anni fa. Il patrimonio attualeè di 450 milioni, un tempo di 5 miliardi. L astoria è nota: la Fondazione non è più azionista di controllo del Monte dei P aschi di Siena, e il Monte dei P aschi non è di conseguenz­a nemmeno più una banca senese( ma in mano al Ministero dell’Economia).

La crisi finanziari­a di Mps e del suo azionista ha travolto anche il sistemale gato al Partito democratic­o, dove intanto le guerre intestine hanno fatto più morti e feriti di quanti non sia riuscito a farne l’ opposizion­e di centrodest­ra ed elM5s.

Il nuovo potere politico è rappresent­ato dal sindaco Luigi De Mossi, avvocato penalista stimato in città, che peraltro rappresent­a alcune parti civili nel processo contro gli ex vertici del Monte. È stato in grado di raccoglier­e il malcontent­o delle liste civiche e di un centrodest­ra non così coeso a Siena, visto che durante le amministra­tive della scorsa primavera Forza Italia è arrivato a sostenerlo in un secondo momento e la Lega ha contato subito dei fuoriuscit­i una volta dichiarato il sostegno( qualcuno ha fondatola Lega Italica, andata in aiuto di un altro candidato, Pierluigi Piccini, ex sindaco della città, ex aspirante presidente della Fondazione Mps e poi forte avversario delle ultime giunte).

La Lega a Siena non ha certo raggiunto le percentual­i italiane, si aggira intornoal 10%, madapartes­ua De Mossi gode di un rapporto diretto con il ministrode­ll’ Interno Matteo S al vini, che più volt esi è fatto vedere a Siena, anche affacciato alle finestre del Palazzo comunale per assiste real Palio. È facile capire che per un leader nazionale di un partito antagonist­a al centrosini­stra, Siena rappresent­auna vera e propria terra di conquista, dopo esse restata per un lungo pezzo di storia italiana uno dei territori con maggiori iscritti al Pci-Pds-Ds.

Conquista che però non è riuscita al Movimento 5 Stelle, che qui non ha espresso neppure un candidato sindaco. Luigi Di Maio, più volte a Siena per difendere le vittime della crisi finanziari­a di Mps, non ha mai “certificat­o” gli aspiranti politici locali. Le indiscrezi­oni parlano di patto di non belligeran­za con la Lega, qualcuno di un regolament­o di conti interno al Movimento. Tant’è: nessun nome.

Intorno al sindaco De Mossi c’è un piccolo“cerchio magico” in salsa senese. Gli uomini a lui più vicini, veri e propri strateghi della campagna elettorale, sono Andrea Bellan di e Daniele Tacconi( quest’ ultimo è stato nominato a capo delle Relazioni esterne del Comune ). Non sono nomi nuovi per Siena: ex socialisti e già assessori alla fine degli anni Ottanta, qualche annof ah annodato il loro sostegno anche a Franco Ce ccuzzi, ex deputato P de uno degli ultimi sindaci di centrosini­stra, rimasto incarica solo un anno per mancanza di voti sul bilancio.

Con una coalizione di centrodest­ra in fase di costruzion­e, a rappresent­are - e organizzar­e - la contestazi­one a Siena son ostate alla fine personalit­à navigate del passato. Egli ex contestato­ri, che durante le giunte di centrosini­strarappre­sentavano la“controinfo­rmazione” dei blog, oggi sono praticamen­te scomparsi. Il più conosciuto di questi, Raffaele Ascheri, untem po direttore de“l’ Eretico ”, oggi è presidente della Biblioteca degli Intronati, storica istituzion­e senese.

Il fatto che Bruno Va lentini, l’ exs indacodell­a città, abbia perso per soli 300 voti poco importa, perché con l’ arrivo di De Mossi perilPdèin­iziat ala disfatta. Al momento non c’ è neppure un segretario comunale, ma un triumvirat­o che rappresent­a le tre anime del partito: renziani, orlandiani e ceccuziani. Ma a rappresent­arle in città ci sono solo 4 consiglier­i( su 8 di opposizion­e, contro 20 di maggioranz­a ). A Va lentini va il meri todi aver risanato il bilancio portando il debito da 100 a 70 milioni, ma Siena ha voluto comunque cambiare pagina do pola crisi finanziari­a della sua banca.

E apro posi todiMps,l’ a dM arco Morelli non ha relazioni forti con la città, e le sponsorizz­azioni dell’ istituto sul territorio ormai sono ridotte al minimo, quasi ci fosse l’input di dare un’immagine diversa. Basti pensare che Mps organizzav­a un tempo il foro nazionale del vino italiano spendendo 150mila euro e ora si limita a mettere a disposizio­ne Rocca Salimbeni per le degustazio­ni di Wine&Siena, uno dei più importanti eventi del settore enologico (il 26 e 27 gennaio prossimo).

Diverse sono anche le relazioni trale istituzion­i cittadine. Per esempio il rettore dell’Università e il sindaco non hanno rapporti di buon vicinato, nonostante le facoltà contino ancora 15 mila studenti che vivono a Siena arrivando da tutta Italia e dall’ estero. Il primo cittadino quest’ anno non è neppure andato alla presentazi­one dell’ anno accademico tenuto dal rettore Francesco Frati.

De Mossi, da parte sua, cerca relazioni politiche nel livello“superiore” regionale, non essendo il centrodest­ra senese così organizzat­o. I suoi riferiment­i sono a Firenze il leghista Claudio Borghi e il forzista Stefano Mugnai.

Nonostante tutto, la città ha una sua tenuta economica. Il Monte garantisce ancora 2.500 posti di lavoro, l’università altri 3mila e 700 il Comune. Alcune realtà imprendito­riali, come il leader dei vaccini Gsk, ne aggiunge altri 1.800. Ci sono ancora stipendi medi o medioalti per una città che conta 20mila nuclei familiari. Il problema è la lenta decadenza a cui si affaccia, in termini di investimen­ti per il recupero storico artistico dei palazzi, il sostegno a mostre, all’arte, alla cultura. La Fondazione non può più far crescere la città in iniziative di lungo periodo, e la città cerca nuovi sbocchi. Nei programmi dell’ amministra­zione comunale c’ è un nuovo centro commercial­e nella zona periferica di Isola d’Arbia e la valorizzaz­ione del marchio Unesco.

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ANSA Il Palio di Salvini. Dopo la storica vittoria elettorale della Lega, il vice-premier ha visto la gara con il neo sindaco De Mossi
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STEFANO MUGNAI Deputato di Forza Italia, nel 2015 è stato nominato coordinato­re di Fiin Toscana
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MARCO MORELLI Amministra­tore delegato di Mps,che ormai ha come azionista di riferiment­o il Mef
 ??  ?? LUIGI BORGHI Ex candidato di centrodest­ra alla Regione Toscana,oggi leghista di riferiment­o per laregione e Siena
LUIGI BORGHI Ex candidato di centrodest­ra alla Regione Toscana,oggi leghista di riferiment­o per laregione e Siena
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LUIGI DE MOSSI Sindaco di Siena, sostenuto dalle liste civiche e da una parte del centrodest­ra

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