Il Sole 24 Ore

Conte ad Haftar: rispetti Palermo

Imminente la nomina dell’ambasciato­re a Tripoli: potrebbe rientrare Buccino

- Gerardo Pelosi

«Abbiamo invitato il generale Haftar a dare seguito agli impegni presi a Palermo e rispettare la road map delle Nazioni Unite per le elezioni in Libia che prevede una conferenza nazionale a fine gennaio». Così fonti del Governo sintetizza­no i risultati dell’incontro di ieri mattina tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il generale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica da martedì sera a Roma. Le stesse fonti ricordano che Conte si è speso e continuerà a spendersi per facilitare in tutti i modi il dialogo tra le parti in Libia per arrivare a una stabilizza­zione del Paese d’intesa con il lavoro che sta portando avanti l’inviato dell’Onu per la Libia Ghassam Salamè. Haftar risulta presente ancora a Roma e non è escluso che l’ipotesi di un incontro con Serraj nella capitale italiana possa avvenire nelle prossime ore.

Smentito invece un cambio di rotta nelle posizioni italiane sulla Libia che dopo avere sostenuto (come tutta la comunità internazio­nale) l’opera del presidente del consiglio provvisori­o di Tripoli Fayez al Serraj si starebbe ora spostando sempre più a favore del leader della Cirenaica Haftar, scelta da tempo fatta da Parigi oltre che dal Cairo e da Mosca. In realtà la necessità di mantenere una posizione di equilibrio tra Tripoli e Bengasi è più che mai necessaria e deve anche tenere presente che gran parte dei nostri interessi economici (leggasi investimen­ti Eni) sono concentrat­i nella Tripolitan­ia. Una posizione di equilibrio che vale anche per l’ormai imminente decisione di inviare nuovamente un ambasciato­re italiano a Tripoli. Non è dato sapere se nel colloquio tra Conte e Haftar il tema dell’ambasciato­re sia entrato nei colloqui ma sembra avvicinars­i il momento di una decisione che potrebbe vedere presto o il rientro di Giuseppe Perrone o la nomina di Giuseppe Buccino, attuale direttore delle politiche europee della Farnesina e già ambasciato­re a Tripoli. Una decisione rapida sul nostro ambasciato­re per la delicatezz­a della situazione in Libia e il ruolo che il nostro Paese intende giocare nel Paese nordafrica­no è stata più volte caldeggiat­a al ministro degli Esteri, Enzo Moavero dallo stesso segretario generale della Farnesina Elisabetta Belloni. Ma, finora, senza successo.

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