A ogni contrada soltanto mille euro di «protettorato»
Il Palio è pagato dal Comune di Siena, che mette in bilancio per ogni evento poco meno di 500mila euro, necessari per preparare la piazza, garantire la sicurezza, pulire, gestire. Una voce che nel tempo è rimasta invariata nonostante la crisi finanziaria della città. Ad essere cambiato in modo drastico è il sostegno che la Fondazione Mps dà alle Contrade, fatto di risorse dirette e indirette. Il motivo è chiaro a tutti. I soldi non sono più quelli di un tempo, quando l’ente era azionista di riferimento della Banca Mps. Oggi l’ente elargisce un «protettorato» di mille euro per ciascuna delle 17 Contrade; fino a otto anni fa la cifra era di 1520mila euro. Ma non è tanto questo a fare la differenza, quanto l’aiuto offerto per il recupero di beni immobiliari e il supporto a eventi e mostre. La Fondazione contribuiva alla vita dei quartieri con investimenti di lungo periodo, che garantivano il mantenimento della bellezza della città.
Le Contrade intanto recuperano i soldi attraverso le loro attività, raccolta fondi, cene. Per quanto riguarda il giro d’affari, i racconti sono ricchi di mistero. La cura dei cavalli è a carico del Comune (e rientra all’interno della voce messa in bilancio), mentre i fantini vengono pagati dalle Contrade. Difficile dire quanto, perché le cifre sono anche frutto di accordi segreti fatti prima del Palio. Si racconta di vittorie costate fino a un milione e di fantini milionari.
Intanto il 9 dicembre a Siena ci sarà una manifestazione degli animalisti contro il Palio. Salvini arriva in soccorso: «Giù le mani dalle tradizioni, giù le mani dalla nostra storia. Giù le mani dal Palio di Siena!».