Il Sole 24 Ore

«Ecco perché Doha ha lasciato il gruppo»

- Dal nostro inviato —S.Bel.

«Credetemi, al 100% non è stata una decisione politica». Il ministro dell’Energia del Qatar, Saad al Kaabi, a Vienna per il suo primo e ultimo vertice Opec, spiega perché Doha ha abbandonat­o il cartello. «Molti vogliono dare una lettura in chiave politica, dicono che è per via dell’embargo saudita e così via. Ognuno è libero di esprimere il suo punto di vista, ma non è così». Il ministro, in carica da appena un mese, rivendica di aver suggerito lui stesso all’emiro l’idea dell’uscita dal gruppo. «L’Opec non ci serve, siamo un produttore di petrolio di dimensioni modeste e non abbiamo abbastanza peso. Abbiamo valutato tutti i pro e i contro e alla fine abbiamo capito che restare non ci avrebbe portato nessun beneficio e soprattutt­o non avrebbe avuto valore nella nostra strategia, che è quella di crescere nel gas». Il Qatar è il maggior fornitore di Gnl al mondo e punta ad accrescere la sua capacità produttiva da 77 a 110 milioni di tonnellate l’anno. «Sono stato alla guida di Qatar Petroleum per 22 anni e posso dirvi che tutte le nostre attività sono orientate a crescere nel gas. Abbiamo già annunciato molti progetti in questa direzione e ne annuncerem­o ancora». La concorrenz­a degli Stati Uniti? Non è un problema, anzi. «È un fatto positivo, noi vogliamo che nel mondo si consumi sempre più gas. E poi noi stessi puntiamo a esportare Gnl dagli Usa». Al-Kaabi anticipa che Doha è «molto vicina a prendere la decisione finale di investimen­to per Golden Pass Lng», il più grande rigassific­atore del mondo, in Texas, che verrà riconverti­to in terminal per esportare gas liquefatto. Il progetto – di cui Qp ha il 70% in partnershi­p con Exxon e Chevron – costerà 1012 miliardi di dollari e avrà una capacità di 16 milioni di tonnellate l’anno, ricorda il ministro qatarino. Interessat­i a investire nel Gnl anche in Russia, come vuole fare l’Arabia? «No, per ora non ne abbiamo intenzione», dice il ministro, che non ha incontrato la delegazion­e di Mosca né lo farà oggi. Al-Kaabi ha già lasciato Vienna («non mi sembrava eticamente corretto partecipar­e alla discussion­e sui tagli») e il Qatar non intende partecipar­e nemmeno in veste di alleato non Opec.

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LA POLITICA NON C’ENTRA Saad al-Kaabi, ministro dell’Energia del Qatar: «L’Opecnon ci serve»

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