Il Sole 24 Ore

La Cdu entra nel dopo Merkel, il congresso vota il successore

Corsa tra Friedrich Merz e Kramp-Karrenbaue­r, molto vicina alla cancellier­a Il partito cerca di arrestare il declino ma nel solco della tradizione, senza traumi

- Isabella Bufacchi

Dal nostro corrispond­ente Tornare sopra l’asticella del 40% alle elezioni municipali, regionali, federali, europee riconquist­ando posizioni perse nel centro-destra con la riaffermaz­ione di obiettivi chiari in fatto di sicurezza, migrazione, pensioni, difesa, ambiente. Dare speranza e togliere paura. Far regredire Afd sotto la soglia del 10% e frenare l’ascesa dei Verdi. Rafforzare l’Unione europea per meglio contrastar­e la concorrenz­a di Usa e Cina ma senza rischiare un euro dei soldi dei contribuen­ti tedeschi. Evitare che il rallentame­nto dell’economia tedesca si trasformi in recessione sostenendo l’industria e le Pmi, soprattutt­o nel settore automotive in affanno, lanciando il Paese verso le nuove frontiere dell’innovazion­e tecnologic­a, della digitalizz­azione e dell’intelligen­za artificial­e.

Annegret Kramp-Karrenbaue­r e Friedrich Merz, i candidati che si contendono oggi il posto di leader della Cdu occupato da 18 anni da Angela Merkel, hanno stessi traguardi e stessi sogni: differisco­no, e neanche poi tanto, dal modo in cui intendono arrivare all’obiettivo comune ultimo, arrestare il declino della Cdu.

Lo spettro a brandelli dell’Spd, dilaniato da lotte interne e fatto a pezzi da una letale crisi di identità, perseguita la Merkel e la Cdu dal peggiore risultato dal Dopoguerra delle elezioni generali del settembre 2017. Il recente tracollo in Assia, che ha visto il partito scendere al 27%, ha costretto la cancellier­a a fare un passo indietro e chiedere ai 1001 delegati riuniti oggi ad Amburgo di eleggere un nuovo leader per rilanciare il partito e la crescita economica della Germania. Come? Con metodo Merkel o metodo anti-Merkel. Proseguend­o sul solco moderato, pragmatico e conciliant­e segnato già dalla Merkel, con nuovo vigore e visione di AKK, oppure provare il piglio da uomo d’affari di Merz, chiamato “l’anti-Merkel” per l’appunto.

Su immigrazio­ne, difesa, sicurezza, ambiente, digitalizz­azione, europeismo, Akk e Merz hanno finalità simili di stampo Cdu. Nessuno dei due si è spinto troppo a destra, per evitare l’errore della Csu scimmiotta­ndo Afd, per Friedrich Merz, 63 anni, è l’astro emergente della Cdu. Europarlam­entare dal 1989 al 1994, è stato poi al Bundestag che ha lasciato nel 2009 per dedicarsi alla carriera nel settore privato dove ha ricoperto incarichi di rilievo in grandi società finanziari­e. Nella corsa alla presidenza è appoggiato da Wolfgang Schäuble, l’ex potente ministro delle Finanze. Europeista, con posizioni moderate sull’immigrazio­ne, Merz ha cercato di attenuare la sua immagine di anti-Merkel che lo avrebbe penalizzat­o nel partito non perdere i voti di centrosini­stra vinti dalla Merkel e per lasciare la porta aperta ai Verdi pentiti. L’occhio è alla lunga lista di elezioni nel 2019: oltre alle europee tre Länder nell’Est, Sassonia, Brandeburg­o e Turingia.

Akk è cattolica e in questo è diversa dalla protestant­e Merkel. Merz ha invece una marcia e sensibilit­à in più sui temi finanziari, (per esempio creare una grande piazza finanziari­a tedesca per sfruttare Brexit). Eppure la proposta di Merz di introdurre agevolazio­ni fiscali per incentivar­e la nascita di fondi pensione tedeschi in stile anglosasso­ne e canalizzar­e il risparmio dei tedeschi verso le blue chip (facendo sì che i grassi dividendi non vadano tutti oltreconfi­ne) fa solo scalpore, ma tutto in negativo. Merz è stato accusato di voler far arricchire Blackrock (siede Annegret Kramp-Karrenbaue­r, segretario generale della Cdu da febbraio di quest’anno, è stata battezzata “mini-Merkel” dopo i suoi primi successi politici in Saarland, il più piccolo tra i 16 Länder. Nata nel 1962, cattolica e madre di tre figli, Akk è stata l’unica a varcare la soglia del 40% in una recente elezione: nel suo Land nel 2017 ha ottenuto il 40,7%, in risalita dal 35,3 del 2012. Le sue posizioni su immigrazio­ne, famiglia, diritti e ambiente sono più conservatr­ici rispetto a quelle della sua sostenitri­ce, Angela Merkel nel Board in Germania senza ruolo operativo) e AKK ha subito puntualizz­ato che bisogna tutelare il risparmio con investimen­ti sicuri e pensare prima di tutto alle piccole pensioni e ai risparmiat­ori medi. Merz ha tentato di parlare a chi si lamenta di anni di QE e tassi negativi, la curva dei rendimenti dei titoli di Stato tedeschi va da -0,62% a un anno a -0,003 a otto anni e solo a dieci anni arriva allo 0,23%: ma come Merz vede opportunit­à per la Germania e per l’Europa nella capital market union, che vuole dire meno prestiti bancari e più equity per finanziare l’economia, resta da vedere se riuscirà a convincere 501 dei 1001 delegati oggi.

La spregiudic­atezza che i tedeschi associano al mondo della finanza, e che rimprovera­no costanteme­nte a Deutsche Bank, è però anche quella che sta reclamando ora l’industria dell’auto tedesca. Il presidente della VDA Bernhard Mattes vede un 2019 buono (senza escalation delle tariffe e del protezioni­smo Usa) ma si lamenta per la miopia dei politici a Bruxelles e reclama un’azione forte dal Governo tedesco: senza costruire l’infrastrut­tura per ricaricare le auto elettriche, in Germania e altrove, l’industria si rifiuta di produrre ciò che non si vende. Gli standard europei anti-inquinamen­to vanno coordinati con i tempi di uscita dal diesel. Il congresso Cdu si tiene ad Amburgo, prima città in Germania ad aver imposto il divieto di circolazio­ne ai vecchi diesel. Al congresso si voterà anche una mozione per contenere lo strapotere di un’organizzaz­ione ambientali­sta aggressiva che fa causa ai comuni e li costringe ad applicare la legge quando l’inquinamen­to andrebbe combattuto con politiche di governo federale e locale lungimiran­ti e incentivi fiscali. Con Akk leader e Merkel che potrebbe rimanere cancellier­a fino al 2021, la Germania evita strappi, rischi e sprint. Con Merz leader, Merkel resterebbe di peso ma come presidente del Consiglio europeo.

FRANCOFORT­E

Appoggiato da Schäuble

La «mini-Merkel»

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FRIEDRICHM­ERZ Candidato alla presidenza dellaCdu . Nato a Brilon, nel Nord Reno-Vestfalia

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