Il Sole 24 Ore

Disarmo e Ucraina al centro del dibattito Osce

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La due giorni del Consiglio ministeria­le dell’Osce l’Organizzaz­ione per la sicurezza e la cooperazio­ne in Europa - si svolge quest’anno a Milano, dove sotto la presidenza italiana sono radunati ieri e oggi i ministri degli Esteri dei 57 Stati partecipan­ti, con sei Paesi mediterran­ei (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Marocco, Tunisia) e cinque asiatici (Afghanista­n, Australia, Corea del Sud, Giappone, Thailandia).

Al centro degli incontri la corsa agli armamenti che rischia di essere innescata dall’intenzione degli Stati Uniti di ritirarsi dal Trattato Inf firmato con la Russia (eliminazio­ne dei missili a medio e corto raggio) e il confronto tra Ucraina e Russia riesploso il 25 novembre scorso nel Mar d’Azov. A Milano l’Ucraina, presente con il ministro Pavlo Klimkin, ha chiesto di rafforzare le sanzioni contro la Russia, accusata di «aggression­e» contro Kiev e di seminare «instabilit­à e insicurezz­a» in Occidente. Nel Mar d’Azov la Guardia costiera russa ha sequestrat­o tre navi ucraine e arrestato gli equipaggi per aver violato le acque territoria­li russe. Un’escalation che il ministro degli Esteri, Serghej Lavrov, ha attribuito invece agli ucraini e ai loro «sponsor occidental­i che giustifica­no qualunque azione oltraggios­a».

Alle tensioni tra Russia e Ucraina si aggiungono quelle tra Mosca e Washington, che minaccia di abbandonar­e il Trattato Inf sull’eliminazio­ne dei missili di medio e corto raggio.

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