Patrimonio negativo ma scissione asimmetrica ok
Il trasferimento dei beni non porta alla loro uscita dal regime ordinario
La scissione asimmetrica di una società immobiliare con attribuzione alla società beneficiaria di un patrimonio netto negativo (ma di valore venale positivo)nonèqualificabilecomeoperazione elusiva, nemmeno se, anteriormente all’operazione, vi sia un «rimescolamento»delcapitalesocialedellasocietà beneficiaria. E ciò principalmente in quanto il passaggio del patrimonio della società scissa a una società beneficiaria (che non usufruisce di un sistema di tassazione agevolato) «non determina la fuoriuscita degli elementi trasferiti dal regime ordinario d’impresa». È quanto affermato dall’agenzia delle Entrate nella risposta a interpello 101, nel cui ambito è stato analizzato un caso che, sinteticamente può essere riassunto come segue:
a)ilcapitalesocialedellasocietàscindenda è ripartito tra sette soci;
b) il capitale sociale della società beneficiaria(sitrattadiunasocietà“operativa”) è ripartito fra tre dei sette soci;
c) uno di questi tre soci della società beneficiaria, prima dell’operazione di scissione,cedelasuaquotadipartecipazione al capitale della società, la quale rimane con due soci;
d)pereffettodellascissione,dallasocietà scissa viene estroflesso un determinatocompendioimmobiliare,ilqualevieneallocatonellasocietàbeneficiaria(nelcasospecifico,sitrattadiimmobili già in utilizzo della società beneficiariapereffettodiuncontrattodi locazione);nellasocietàscissapermangono comunque alcuni beni immobili;
e) per effetto del concambio di scissioneiduesocidellasocietàbeneficiaria escono dalla società scissa (e restano unici soci della società beneficiaria, accresciutapatrimonialmentepereffetto della scissione); nella società scissa rimangono cinque soci .
Per quest’ultima ragione, la scissioneassumedunquelaconformazionedi una scissione asimmetrica, la quale è, per così dire, l’estremizzazione della scissione non proporzionale: talmente tanto non proporzionale, che taluno dei soci della società scissa non partecipano per nulla alla società beneficiaria, ma trovano compensazione espandendo la caratura delle loro quote nella società scissa.
Nel caso specifico, l’assegnazione alla società beneficiaria di un patrimonio netto di valore contabile negativo conduce a un incremento in egual misura del patrimonio netto contabile della società scissa; in capo alla società beneficiaria, vi è l’iscrizione del patrimonio espunto dalla società scissa in linea con il valore economico corrente a questo attribuibile e, quindi, l’iscrizione di un patrimonio con valore netto contabile positivo.
Con l’attribuzione alla società scissa diunpatrimonionettocontabiledivalore negativo, in capo alla società scissa emergeunariservaperscissionenegativa,laqualevieneconsideratafiscalmente in capo alla società scissa come una riservadiutili;incapoallasocietàbeneficiaria, vi è invece l’emersione di un disavanzodaconcambio,chesaràsuccessivamente portato a incremento degli immobili trasferiti alla beneficiaria per effetto della scissione.