Legittime due lauree contemporanee in uno Stato Ue
Occorre rispettare i requisiti minimi per la formazione
formazioni, la domanda di riconoscimento doveva essere respinta. Un'interpretazione bocciata dagli eurogiudici. Per la Corte, infatti, le autorità italiane erano tenute a dare il via libera al riconoscimento sia del titolo austriaco di odontoiatra sia di medico chirurgo. Prima di tutto perché la direttiva è basata sul principio del riconoscimento automatico dei titoli di formazione che, nei settori in esame, sono armonizzati nei requisiti minimi. Pertanto, per l'accesso alle attività e per l'esercizio della professione il titolo conseguito nello spazio Ue ha effetti sul territorio di uno Stato membro in modo analogo al titolo “nazionale”. In secondo luogo perché la direttiva non vieta in alcun modo la formazione a tempo parziale o la possibilità di iscrizione simultanea a più formazioni: è solo necessario che la durata complessiva, il livello e la qualità della formazione conseguita in uno Stato “non siano inferiori a quelli della formazione continua a tempo pieno”. Spetta, inoltre, allo Stato membro che rilascia il titolo di formazione verificare che i requisiti quantitativi e qualitativi siano rispettati, tenendo conto “del fatto che i titoli di formazione consentiranno ai titolari di circolare e di praticare la professione in tutti gli Stati membri dell'Unione europea”. Poi, in forza della reciproca fiducia tra gli Stati membri, via libera al riconoscimento dell'equipollenza dei titoli e alla circolazione negli altri Paesi Ue, senza che lo Stato ospitante possa frapporre ostacoli.
La pronuncia della Corte di giustizia potrebbe portare a un ripensamento, in Italia, del divieto di iscrizione contemporanea a due corsi di laurea anche per evitare situazioni di discriminazione a rovescio.