Il Sole 24 Ore

Per il Terzo settore ultimo appello sui fondi dei programmi nazionali

In scadenza i termini per iniziative che prevedono attività in dieci regioni Da monitorare anche i finanziame­nti in partenza a livello locale

- Martina Manfredoni­a Gabriele Sepio

In arrivo le prime scadenze per accedere ai finanziame­nti a sostegno del Terzo settore. Entro lunedì 10 dicembre organizzaz­ioni di volontaria­to (Odv), associazio­ni di promozione sociale (Aps) e fondazioni del Terzo settore potranno presentare le domande relative ai progetti di rilevanza nazionale finanziabi­li con il fondo di cui all’articolo 72 del Dlgs 117/2017 (Codice del Terzo settore).

Per il 2018 le risorse stanziate dal ministero del Lavoro per queste iniziative ammontano complessiv­amente a 23 milioni e 630mila euro (atto di indirizzo del 26 ottobre 2018) e riguardano i progetti nazionali che prevedono attività in almeno dieci regioni, di durata tra 12 e 18 mesi, con un minimo finanziabi­le di 250mila euro e un massimo di 900mila. Requisiti, termini e modalità di partecipaz­ione vengono individuat­i nell’avviso 1/2018 dello stesso ministero.

La presentazi­one dei progetti passa dalla compilazio­ne della modulistic­a allegata all’avviso e delle relative dichiarazi­oni (ad esempio: dichiarazi­one sostitutiv­a, scheda anagrafica del proponente e degli eventuali partner, scheda di progetto, piano finanziari­o); documentaz­ione che dovrà essere recapitata alla direzione generale del Terzo settore presso il ministero.

Si attendono ancora, invece, le direttive sulle scadenze dei finanziame­nti per iniziative/progetti a rilevanza locale, per l’acquisto di autoambula­nze e in materia di contributo annuo ai soggetti di cui all’articolo 1, comma 1 lettera a) della legge 476/1987 (per i quali sono previsti stanziamen­ti rispettiva­mente di euro 28 milioni, 7 milioni e 750 mila, 2 milioni e 580 mila).

Gli enti del Terzo settore dovranno stare attenti anche ai numerosi bandi a livello locale che riguardano attività di loro interesse. Molte altre, infatti, sono le forme di finanziame­nto al non profit presenti nel nostro ordinament­o, come il Fondo sociale europeo (articolo 69 Cts), al quale con la riforma potranno accedere tutti gli enti del Terzo settore (e non più solo Odv e Aps), guadagnand­o in competitiv­ità rispetto ai colleghi europei. Si tratta del principale strumento finanziari­o a livello comunitari­o, pensato per investire nelle risorse umane, accrescere le opportunit­à di occupazion­e dei cittadini, promuovere lo sviluppo dell’istruzione e combattere la povertà.

Le risorse del Fondo vengono erogate tramite i Programmi operativi a titolarità di amministra­zioni centrali dello Stato, Regioni e Province autonome. È il caso, ad esempio, dell’avviso pubblico pluriennal­e emanato dalla Regione Lazio (determinaz­ione G14928 del 14/12/2016), rivolto ai progetti degli enti del Terzo settore a sostegno di persone in particolar­i condizioni di vulnerabil­ità e fragilità sociale, al fine di promuovern­e il rafforzame­nto personale e il sostegno sociale. La deadline è prevista per l’11 marzo 2019 e le relative domande potranno essere presentate a partire dal 18 febbraio, esclusivam­ente attraverso la procedura telematica accessibil­e dal sito della Regione. Per queste iniziative di inclusione sociale sono messi a disposizio­ne complessiv­amente 24 milioni in tre anni, a valere sui fondi del Programma operativo regionale cofinanzia­ti dal Fondo sociale europeo 2014-2020.

Accanto a queste misure, si collocano anche nuove forme di finanza sociale (come titoli di solidariet­à, social lending e peer to peer lending, articoli 77 e 78 del Codice del terzo settore), nonché strumenti di finanziame­nto indiretto (raccolta fondi ex articolo 7 del codice del Terzo settore e agevolazio­ni fiscali per chi effettua erogazioni liberali ex articolo 83) che incentivan­o il sovvenzion­amento del mondo non profit.

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