Manovra, il voto slitta in zona Cesarini Finale con bagarre
Il maxiemendamento atteso per la discussione in Senato oggi pomeriggio Fiducia entro questa notte Il premier Conte si difende: «Siamo in zona Cesarini» Dopo tanti annunci ci sarà il condono per i cittadini in difficoltà economica
Manovra ancora in stand by al Senato. Il maxi-emendamento, atteso per ieri, è di nuovo slittato a oggi alle 14 tra le proteste dell’opposizione, con il Pd pronto a occupare l’Aula. Se la nuova scadenza sarà rispettata, la “fiducia” sarà votata in tarda serata con conseguente via libera al disegno di legge di Bilancio che dovrà tornare alla Camera per l’approvazione definitiva entro il 28 dicembre. Il premier Conte si è difeso affermando che siamo al «rush finale, in zona Cesarini. Avremmo voluto terminare prima il negoziato» con l’Ue «ma il negoziato dipende da due parti e non solo da me».
Con il maxiemendamento, che modifica i saldi e recepisce l’intesa con Bruxelles, scatta il “saldo e stralcio” per i contribuenti in difficoltà economica, un nuovo condono con cui i cittadini potranno chiudere i conti su tasse e contributi con tre aliquote: 16% se l’Isee non supera gli 8.500 euro; 20% se l’Isee va da 8.500 a 12.500; 35% per Isee superiore a 12.500 euro. Tra le novità la deducibilità piena degli interessi passivi per le società immobiliari. Aumenta ancora la stretta sul gioco: il prelievo sulle slot sale a 1,40%. Salta la riduzione dell’aggio dei tabaccai sul gratta e vinci. Per un problema ai centri stampa il giornale è stato chiuso alle ore 21
Legge di bilancio.
Di rinvio in rinvio la manovra continua a restare in stand by al Senato. La presentazione dell’atteso maxiemendamento con i nuovi saldi e un nutrito pacchetto di ritocchi governativi e parlamentari, per altro mai votati dalla commissione Bilancio, è ulteriormente slittata a oggi alle ore 14 tra le dure proteste dell’opposizione. Con il Pd pronto ad occupare l’Aula di palazzo Madama e Forza Italia che parla di «sfregio all’Italia». Se la nuova scadenza sarà rispettata, il voto sulla fiducia e il via libera al testo arriveranno in tarda serata se non a notte fonda. A ritardare l’arrivo del maxi-emendamento sono stati l’esame in salita della Ragioneria generale dello Stato su tutti i nuovi correttivi a causa della compressione dei tempi tecnici e la trattativa infinita nella maggioranza sugli ultimi nodi: dalle spiagge alla manutenzione delle buche di Roma, fino ai rimborsi ai risparmiatori danneggiati dai crack bancari, senza ricorrere all’arbitrato della Consob, e al saldo e stralcio delle cartelle tributarie e contributive per i contribuenti in difficoltà economica. Che, dopo alcuni stop and go, è entrato in pianta stabile nell’ultima bozza, così come la proroga di 15 anni per le concessioni degli stabilimenti balneari e quella di un anno per la Cigs dei lavoratori dell’Ilva, oltre alla mini-flat tax del 7% in favore dei pensionati stranieri che prendono la residenza nel Sud-Italia e alla stretta sugli Ncc (servizi di noleggio con conducente).
Viene poi dimezzata la tassa automobilistica su auto e motoveicoli storici, sono confermati i fondi per la Metro C della Capitale e per la riparazione del manto stradale del Comune di Roma al quale provvederà, in via straordinaria, il ministero della Difesa. Arriva anche un nuovo pacchetto di micro-misure: dalla Biella-Novara al contributo per l’edificio demaniale Palazzo Firenze, sede della “Società Dante Alighieri”. Oggetto di confronto prolungato la norma che consente ai comuni l’affidamento dei lavori con procedure negoziate senza gara formale invitando dieci imprese. Sul modello spagnolo i comuni potranno procedere velocemente alla realizzazione di progetti aggiuntivi e non ancora finanziati di messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale. Salta invece il recupero della Tari in bolletta sostituito da un premio del 5% sul recupero dell’evasione.
Con il trascorrere dei giorni il clima a Palazzo Madama è diventato sempre più infuocato. Il premier Giuseppe Conte si è difeso affermando di non avere sensi di colpa: «Ci rendiamo conto che siamo in zona Cesarini» ma «non mi devo giustificare, mi è dispiaciuto per i parlamentari ma abbiamo impiegato tutto questo tempo perché era importante concludere la discussione con la Ue». Conte ha anche respinto l’accusa di aver rafforzato l’ipoteca in formato Iva che grava sulla manovra dal 2020 in poi: «Noi l’Iva l’abbiamo ereditata, ma siamo responsabili, gestiremo con responsabilità le clausole per il 2020-21». Le maxi clausole sono confermate dal maxiemendamento e così pure gli accantonamenti a tempo per 2 miliardi delle spese dei ministeri e la variazione dei saldi. Un ritocco in corsa invece all’emendamento sui saldi riguarda il mercato del gioco. Il prelievo erariale unico sulle slot non aumenta dell’1,25% ma dell’1,40% così come la percentuale di restituzione in vincite scende di un ulteriore punto percentuale sulle Awp fermandosi al 68% e di un altro mezzo punto per le Vlt attestandosi all’84%. Salta invece il taglio dell’aggio dei tabaccai sul gratta e vinci.
Per la nuova versione della pace fiscale la novità principale riguarda la possibilità di chiudere i conti anche sulle quote contributive non versate dai professionisti alle rispettive casse e dagli autonomi alle sezioni speciali dell’Inps. Per saldare i conti i cittadini in difficoltà con Isee a 20mila euro dovranno versare il 16% delle somme dovute se l’Isee è a 8.500 euro, del 20% se l’indicatore è tra gli 8.500 ai 12.500 euro e del 35% oltre questo limite.