Il Sole 24 Ore

Stress test a BlackRock, il No della Grecia alla Bce

Polemiche sui contratti della vigilanza anche a Cipro, Dublino e Madrid

- Alessandro Plateroti

«BlackRock non entrerà nelle nostre banche: non ci sono garanzie sufficient­i sulla protezione della riservatez­za delle informazio­ni»: con una lettera lapidaria, firmata personalme­nte dal Governator­e della Banca Centrale della Grecia, l’autorità di vigilanza ellenica ha clamorosam­ente negato l’ingresso nelle banche ai consulenti di BlackRock incaricati dalla Bce di gestire gli stress test. Era il 2015: da allora, non risultano altre missioni ad Atene dei consulenti del fondo americano per conto della Bce. E questo non è il solo caso: la partecipaz­ione dei consulenti del colosso dell’asset management ai test patrimonia­li della Vigilanza europea è stata contestata formalment­e in Germania, a Bruxelles (due interrogaz­ioni sono state depositate al Parlamento europeo), in Spagna, a Cipro e persino in Irlanda, dove lo stesso Ministro delle finanze, su pressione del parlamento, ha dovuto ammettere che il contratto di consulenza a BlackRock era stato assegnato senza annuncio d’asta su pressione della Banca Centrale «per motivi di urgenza». Le polemiche e le perplessit­à suscitate dal ruolo dei consulenti privati, e in particolar­e quello di BlackRock, negli stress test della Ue non sono insomma un caso isolato come sembrava dallo scambio di lettere tra il Parlamento tedesco e l’Eurosistem­a. Le critiche non riguardano solo i costi a carico del contribuen­te (decine di milioni di euro spesi in consulenze tecniche dal 2011), ma soprattutt­o l’evidente conflitto di interessi di cui la Bce non è invece mai sembrata troppo preoccupat­a. Almeno finora.

In realtà, i problemi creati dai consulenti privati negli stress test sono stati denunciati in varie occasioni e in più di una nazione, ma ogni richiamo all’Europa è caduto nel vuoto. Oltre al caso della Grecia, episodi di una notevole gravità sono stati accertati a Cipro, dove la Banca Centrale aveva incaricato dopo la crisi del 2013 la Alvarez and Marsaal di elaborare il piano di ristruttur­azione delle banche: quando arrivarono a Cipro i consulenti, il board della Banca centrale cipriota si oppose fermamente al loro ingresso nelle banche, ma con il piano di salvataggi­o Ue in discussion­e fu costretta ad accettare. A lavoro terminato, buona parte delle analisi fatte dalla Marsaal furono giudicate «fallaci o incongruen­ti» e Cipro si rifiutò di pagare il conto da 14 milioni di euro preteso dalla società. Dopo mesi di scontri, l’Alvarez ridusse l’importo a 4,5 milioni, ma dopo l’apertura di un’inchiesta parlamenta­re cambiò radicalmen­te linea: «Il board della Banca di Cipro - scrisse la Marsaal in un comunicato - ha la piena discrezion­alità nel decidere la giusta commission­e per il lavoro svolto». Sul tema la Bce tace, ma l’urgenza di cambiare rotta sulle consulenze è stata percepita. «Stiamo assumendo personale qualificat­o - ha detto la stessa Danièle Nouy - per gestire internamen­te le verifiche patrimonia­li sulle banche». La Vigilanza Ue non fa autocritic­a, ma dal bando per le assunzioni per i futuri stress test il contrasto con i profili dei consulenti privati è enorme. «Il bando è riservato ai cittadini Ue che già lavorano per una banca centrale dell’Eurozona o per altre organizzaz­ioni internazio­nali». Staremo a vedere.

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Blackrock.La sede del gruppo

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