Governo in ritardo: al Senato regna il caos
Le opposizioni attaccano: «Palazzo Madama ostaggio di incapaci, mai successo»
A regnare è il caos. Nella maggioranza la tensione è alle stelle. L’accordo con la Ue ha imposto la riscrittura della manovra. «Siamo in attesa del via libera della Ragioneria», ripetono i senatori di M5s e Lega. Ma il lavoro dei tecnici è tutto in salita per i tempi ristrettissimi a cui si somma il serrato confronto all’interno della maggioranza sulla copertura delle singole misure. Il maxiemendamento dovrebbe arrivare oggi alle 14. Come si dice, il condizionale è d’obbligo visto che il testo ha già subito diversi rinvii. A confermare l’incertezza, c’è la decisione di far slittare a dopo Natale la conferenza stampa di fine anno del premier Giuseppe Conte che si sarebbe dovuta tenere oggi alle 11.
«Siamo al rush finale», assicura il premier al termine del Consiglio dei ministri. Conte si dice «dispiaciuto» per i ritardi accumulati. «Mi sarebbe piaciuto lasciare al Parlamento un più ampio margine di discussione», spiega, ma «non mi devo giustificare se la trattativa ha impiegato tutto questo tempo». Ed è questo il leit motiv della maggioranza. «Ci prendiamo tutte le responsabilità e chiediamo scusa per il ritardo», ha detto in Aula il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo «ma è forse la prima volta che la manovra la scrive il governo italiano, quindi ci vuole più tempo rispetto al copia-incolla della manovra di Bruxelles degli anni scorsi». Una risposta indiretta al richiamo della presidente del Senato Elisabetta Casellati che, «pur comprendendo le difficoltà dell’esecutivo», lo invitava assieme alla maggioranza ad essere «più rispettoso» verso il Senato.
Le opposizioni però attaccano, denunciando il vulnus di aver reso inutile il Parlamento. Pd e Fi, Fdi chiedono che venga almeno consentito un passaggio di ventiquattr’ore in commissione Bilancio: «Fatecela almeno leggere», dice con una punta d’ironia Ignazio La Russa mentre la capogruppo forzista Anna Maria Bernini, dopo aver definito quella del Governo una Caporetto («non siete neppure in grado di presentare il maxiemendamento»),al momento del voto sul calendario gira le spalle ai banchi del Governo assieme ai suoi senatori. Un clima tesissimo con il Pd che a fine seduta è rimasto in aula per protestare contro la conferenza di Conte che ancora non aveva annunciato il rinvio (sarebbe stata la prima volta che un presidente del Consiglio apriva il confronto con la stampa con la manovra ancora da presentare). Ma dal M5s Stefano Patuelli difende a spada tratta l’esecutivo: «Siamo riusciti a tenere insieme le esigenze di bilancio e quelle dei cittadini. È una grande vittoria politica di questa maggioranza».
Una difesa scontata ma anche di facciata. Perché tanto tra i leghisti che tra i pentastellati c’è parecchia insofferenza. Una tensione emersa anche durante il Cdm di ieri. Nel partito di Salvini c’è l’insoddisfazione soprattutto sul fronte fiscale. Qualcuno sostiene che ci sarebbero anche problemi di copertura su “quota 100”. Ma Salvini ribadisce che non c’è nessun ostacolo e che oggi (stanotte) arriverà la fiducia sulla manovra: «Siamo sufficientemente sicuri».