Il Sole 24 Ore

Vantaggi fino a 4mila euro mensili

I sette scaglioni più generosi dell’attuale sistema ma non rispetto alle fasce

- Matteo Prioschi

Rivalutazi­oni meno generose rispetto alle fasce della legge 388/2000, ma leggerment­e più consistent­i rispetto a quelle adottate negli ultimi cinque anni, almeno per gli importi tra 3 e 8 volte il minimo. Questo l’effetto dei sette scaglioni messi a punto dal governo per il prossimo triennio.

Dal confronto tra i tre sistemi emerge che nulla cambia per gli importi fino a tre volte il minimo (ora 1.522,26 euro, 1.539 l’anno prossimo). In tutti i casi, infatti, viene riconosciu­to l’adeguament­o pieno all’inflazione, il cui valore provvisori­o per il 2019 è fissato all’1,1%.

Le cose cambiano quando l’assegno sale di valore. L’attuale meccanismo si sarebbe concluso quest’anno, con il ritorno alle fasce. Se si confronta l’ipotesi del prossimo triennio con quella ante crisi, le differenze si fanno notare da circa 2.300 euro al mese lordi in su. Con la legge 388/2000 i pensionati avrebbero incassato da 5 a 25 euro in più ogni mese. In un anno ciò si traduce in un taglio da 65 a 325 euro. Per esempio chi oggi percepisce 2.800 euro, ne incasserà 2.816,02, mentre con le “fasce” sarebbe arrivato a 2.828,96. Confronto ininfluent­e per chi incassa 1.600 o 2.000 euro.

Le cose cambiano, ma per pochi euro, se il confronto è con il sistema ora in vigore. Da 5 scaglioni di pensione si sale a 7. Per il primo l’aliquota di retrocessi­one è sempre del 100%. Per gli importi superiori e fino a quasi 4.060 euro invece le aliquote saranno superiori di due punti. Una condizione di maggior favore che nei fatti incide per massimo un euro al mese sugli assegni. Qualcosa in meno invece spetterà a chi incassa oltre 4.567 euro, dato che verrà applicato il 40% dell’inflazione anziché il 45% attuale. Ma dato che si parte sempre da un aumento dell’1,1%, significa beneficiar­e di un adeguament­o dello 0,440% invece che dello 0,495%. Salendo ulteriorme­nte, gli assegni più che di questo meccanismo risentiran­no del contributo di solidariet­à che scatterà a partire dai 100mila euro lordi annui.

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