Contratti, siglato il rinnovo per la somministrazione
Bonus di mille euro per i contratti di almeno 12 mesi, più welfare e formazione
Incentivo di mille euro ai contratti di somministrazione di lunga durata, una tantum da 780-mille euro per i disoccupati, più peso a formazione e welfare. L’intesa sul contratto nazionale 2019-2021 raggiunta ieri all’alba da Assolavoro, Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, e Uil.Temp ha anche “sterlizzato” l’impatto della disciplina del decreto dignità che a gennaio avrebbe messo a rischio 53mila lavoratori in somministrazione, giunti al limite dei 24 mesi fissato per i contratti a tempo determinato.
Le parti hanno stabilito che i periodi di lavoro a tempo determinato contrattualizzati tra Agenzia e lavoratore sono conteggiati, ai soli fini del computo dell’anzianità lavorativa prima del 1° gennaio 2019, per un massimo di 12 mesi nell’arco temporale di 5 anni. Dunque, qualunque sia il numero di mesi di impiego con contratti di lavoro in somministrazione con la medesima Agenzia prima del 1°gennaio 2019, il lavoratore potrà essere impiegato per almeno altri 12 mesi. Per la durata dei contratti a termine in somministrazione vengono individuate due scadenze: per la somministrazione di lavoro con lo stesso utilizzatore, la durata massima è stabilita dai contratti collettivi applicati dall’utilizzatore, in assenza di tale previsione il limite è di 24 mesi. Se la somministrazione di lavoro è con diversi utilizzatori, la durata massima della successione di contratti è invece di 48 mesi.
Altra novità è il rafforzamento del welfare di settore e la formazione: sul modello di quanto fatto nel Ccnl dei metalmeccanici, anche per i lavoratori in somministrazione viene riconosciuto il «diritto mirato a percorsi di qualificazione e riqualificazione professionale», con una disciplina puntuale dell’apprendistato tramite Agenzia per il lavoro, rilanciando il monte ore garantito (Mog). Si prevede un bonus di mille euro per i contratti di almeno 12 mesi, a favore dell’azienda utilizzatrice. Per i disoccupati da almeno 45 giorni, in precedenza assunti dalle Agenzie con contratti a tempo determinato in somministrazione di almeno 90 giornate negli ultimi 12 mesi viene riconosciuto un nuovo sostegno al reddito una tantum di 780 euro, mentre quello già esistente, riconosciuto per almeno 110 giornate di lavoro, sale a mille euro.
Gli oltre 700mila lavoratori in somministrazione per legge hanno diritti, tutele e retribuzione uguali a quelle del dipendente dell’azienda presso cui prestano la propria attività. Il precedente contratto è scaduto a fine 2016, l’intesa raggiunta dopo un lungo negoziato passa alla valutazione degli organi interni delle parti e sarà formalizzata a inizio 2019. «È un’intesa innovativa che punta fortemente su incentivi per contratti lunghi e stabili - sottolinea il presidente Assolavoro, Alessandro Ramazza -, rafforza formazione e welfare. In merito ai 24 mesi e al conteggio da prima del cosiddetto decreto dignità, avevamo segnalato un problema al Governo suggerendo anche possibili soluzioni. Dinanzi alla mancanza di riscontri abbiamo trovato, assieme ai sindacati, un modo concreto per evitare che 53mila persone dal 1° gennaio dovessero rimanere a casa». Per Enzo Mattina, delegato Assolavoro alle relazioni sindacali, «si pone al centro la persona, accompagnando il lavoratore tramite Agenzia nelle varie fasi, puntando alla crescita professionale». Per il leader di Nidil, Andrea Borghesi «abbiamo rafforzato il principio di parità di trattamento del lavoratori somministrati e costruito un meccanismo di relazioni industriali più forti».