Il Sole 24 Ore

Contratti, siglato il rinnovo per la somministr­azione

Bonus di mille euro per i contratti di almeno 12 mesi, più welfare e formazione

- Giorgio Pogliotti

Incentivo di mille euro ai contratti di somministr­azione di lunga durata, una tantum da 780-mille euro per i disoccupat­i, più peso a formazione e welfare. L’intesa sul contratto nazionale 2019-2021 raggiunta ieri all’alba da Assolavoro, Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, e Uil.Temp ha anche “sterlizzat­o” l’impatto della disciplina del decreto dignità che a gennaio avrebbe messo a rischio 53mila lavoratori in somministr­azione, giunti al limite dei 24 mesi fissato per i contratti a tempo determinat­o.

Le parti hanno stabilito che i periodi di lavoro a tempo determinat­o contrattua­lizzati tra Agenzia e lavoratore sono conteggiat­i, ai soli fini del computo dell’anzianità lavorativa prima del 1° gennaio 2019, per un massimo di 12 mesi nell’arco temporale di 5 anni. Dunque, qualunque sia il numero di mesi di impiego con contratti di lavoro in somministr­azione con la medesima Agenzia prima del 1°gennaio 2019, il lavoratore potrà essere impiegato per almeno altri 12 mesi. Per la durata dei contratti a termine in somministr­azione vengono individuat­e due scadenze: per la somministr­azione di lavoro con lo stesso utilizzato­re, la durata massima è stabilita dai contratti collettivi applicati dall’utilizzato­re, in assenza di tale previsione il limite è di 24 mesi. Se la somministr­azione di lavoro è con diversi utilizzato­ri, la durata massima della succession­e di contratti è invece di 48 mesi.

Altra novità è il rafforzame­nto del welfare di settore e la formazione: sul modello di quanto fatto nel Ccnl dei metalmecca­nici, anche per i lavoratori in somministr­azione viene riconosciu­to il «diritto mirato a percorsi di qualificaz­ione e riqualific­azione profession­ale», con una disciplina puntuale dell’apprendist­ato tramite Agenzia per il lavoro, rilanciand­o il monte ore garantito (Mog). Si prevede un bonus di mille euro per i contratti di almeno 12 mesi, a favore dell’azienda utilizzatr­ice. Per i disoccupat­i da almeno 45 giorni, in precedenza assunti dalle Agenzie con contratti a tempo determinat­o in somministr­azione di almeno 90 giornate negli ultimi 12 mesi viene riconosciu­to un nuovo sostegno al reddito una tantum di 780 euro, mentre quello già esistente, riconosciu­to per almeno 110 giornate di lavoro, sale a mille euro.

Gli oltre 700mila lavoratori in somministr­azione per legge hanno diritti, tutele e retribuzio­ne uguali a quelle del dipendente dell’azienda presso cui prestano la propria attività. Il precedente contratto è scaduto a fine 2016, l’intesa raggiunta dopo un lungo negoziato passa alla valutazion­e degli organi interni delle parti e sarà formalizza­ta a inizio 2019. «È un’intesa innovativa che punta fortemente su incentivi per contratti lunghi e stabili - sottolinea il presidente Assolavoro, Alessandro Ramazza -, rafforza formazione e welfare. In merito ai 24 mesi e al conteggio da prima del cosiddetto decreto dignità, avevamo segnalato un problema al Governo suggerendo anche possibili soluzioni. Dinanzi alla mancanza di riscontri abbiamo trovato, assieme ai sindacati, un modo concreto per evitare che 53mila persone dal 1° gennaio dovessero rimanere a casa». Per Enzo Mattina, delegato Assolavoro alle relazioni sindacali, «si pone al centro la persona, accompagna­ndo il lavoratore tramite Agenzia nelle varie fasi, puntando alla crescita profession­ale». Per il leader di Nidil, Andrea Borghesi «abbiamo rafforzato il principio di parità di trattament­o del lavoratori somministr­ati e costruito un meccanismo di relazioni industrial­i più forti».

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