Open Fiber: gare per 780 milioni
Il ceo Ripa: sulla rete unica si discute molto ma i fatti sono limitati
«Noi sappiamo né più e né meno quello che c’è scritto sui giornali. Si fa tanto Fiber to the press, molta discussione però indubbiamente i fatti sono ben limitati». A parlare con l’agenzia di stampa Radiocor della ipotizzata fusione di Open Fiber con Tim è l’amministratore delegato di Open Fiber Elisabetta Ripa a Palermo che mettere il sigillo alla chiusura dei cantieri nel capoluogo siciliano con cinque mesi d’anticipo sulla tabella di marcia. Annuncia l’arrivo di nuove gare per 780 milioni e rilancia: «C’è la necessità di sviluppare indubbiamente la fibra in Italia e questa attenzione verso Open Fiber è il riconoscimento che abbiamo individuato non solo un’area interessante ma anche un modello efficace di sviluppo - dice Ripa -. Altrimenti sarebbe inspiegabile che un’azienda di 850 persone possa essere tutti i giorni sui giornali contrapposta a un gigante come Telecom Italia che ne ha 55mila e un fatturato enorme». E per quanto concerne l’emendamento che incentiva la fusione tra Tim e Open Fiber, l’amministratore delegato dice: «È una volontà politica di iniziare un percorso lasciando Ai vari soggetti interessati di usufruirne o meno. Si vedrà». L’ad di Open Fiber parla dell’aggiudicazione della terza gara gara Infratel: «Avevamo già 16 regioni più la provincia di Trento e la settimana scorsa ci siamo aggiudicati anche le ultime tre regioni cioè Calabria, Puglia e Sardegna - dice -. Telecom ha fatto 13 ricorsi: è questa un po’ l’amaro. Alla prima gara hanno presentato 13 ricorsi, alla seconda non si sono presentati e alla terza neanche. Io penso che soprattutto le grandi aziende, quelle che hanno alle spalle azionisti importanti, hanno anche una responsabilità nei confronti del Paese stesso». Più complessa la questione della Rab: «La Rab nelle telecomunicazioni non ha precedenti quindi non posso dare una risposta basata su informazioni di altri mercati - dice Ripa -. La Rab si applica in una situazione di monopolio essendo una remunerazione incentivata rispetto a quelli con la remunerazione orientata al costo. Competere in un mercato in cui hai dei prezzi più alti con altri che hanno prezzi più bassi dura poco. È interessante che adesso la discussione stia accogliendo soluzioni anche più ampie che vanno dall'accordo commerciale alla definizione di collaborazioni più orientate a un coinvestimento o a una collaborazione tra soggetti diversi».