Il Sole 24 Ore

Il brand 120% Lino punta a triplicare i ricavi

- —G.Cr.

Per il marchio di abbigliame­nto «120% Lino» il 2018 è stato un anno di svolta: fondato a pochi chilometri da Bologna da Alberto Peretto oltre 30 anni fa, è cresciuto in autonomia e seguendo una visione molto precisa. In settembre il neo costituito Made in Italy Fund, creato da Q Group e Pambianco, ha scelto 120% Lino per la sua prima operazione, acquisendo­ne la maggioranz­a. Sono passati meno di tre mesi ed è già pronto un business plan, illustrato pochi giorni fa a Milano dal ceo Mauro Grange.

Gli obiettivi sono ambiziosi: «Nel 2017 i ricavi erano cresciuti dell’11% a 27 milioni, con un ebitda del 18% e una forte vocazione all’export – spiega Grange –. Con l’ingresso di Made in Italy Fund, puntiamo a triplicare il fatturato nel giro di quattro anni. Strategico il retail: entro il 2022 vorremmo avere 27 negozi diretti, 21 dei quali negli Stati Uniti, che già oggi assorbono il 40% del fatturato, e sei in Europa». Accanto al core business del lino, il brand ha introdotto da molte stagioni il cashmere e altre fibre naturali di alta qualità, che costituisc­ono il suo dna. Alberto Peretto si è dimostrato un pioniere, anticipand­o di trent’anni i temi oggi tanto cari ai consumator­i della sostenibil­ità ambientale e sociale e dimostrand­o che può esistere un “natural luxury”.

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A Brera. L’interno del negozio 120% Lino in corso Garibaldi, centro storico di Milano

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