I giovani (ricchi) asiatici sempre più strategici per i profumi Ferragamo
Piani di espansione focalizzati verso Cina e Medio Oriente
Cina, Medio oriente e America Latina con un occhio ai Millennials: sono queste le nuove sfide di Ferragamo Parfums, divisione della maison fiorentina che da gennaio a settembre 2018 ha realizzato un fatturato di 66,4 milioni di euro - in aumento del 4,2% -, pari al 6,8% del giro d’affari totale, quota che porta i profumi al terzo posto della classifica dei ricavi per categoria merceologica, dopo calzature (41,7%) e pelletteria (38,6%).
«Abbiamo chiuso i primi nove mesi dell’anno in positivo - commenta Luciano Bertinelli, amministratore delegato di Ferragamo Parfums - e questo ci fa ben sperare per la chiusura del 2018. L’Asia è un mercato importante per noi, ma anche la Russia va molto bene. La Cina in particolare, che si affianca agli Stati Uniti come business, è un mercato dalle potenzialità enormi se si considera che ha oltre 1,3 miliardi di abitanti con 650 milioni di persone connesse, un popolo di Millennials con una capacità di acquisto sempre più elevata e una fortissima possibilità di sviluppo se si pensa che meno del 10% dei cinesi usa abitualmente il profumo».
E proprio al mercato asiatico l’azienda ha dedicato un’edizione speciale del suo profumo icona, Signorina in Fiore Fashion Edition pensata per giovani donne, secondo più venduto in Asia dopo Signorina Misteriosa. Far East, ma non solo. Nei piani di sviluppo ci sono anche America Latina e Medio Oriente, mentre negli Stati Uniti è in corso una collaborazione con Bloomingdale.
Senza dimenticare il travel retail che rappresenta il 15% delle vendite dei profumi: «Un segmento importantissimo per noi - conclude Bertinelli -. È fondamentale, non solo per le vendite, ma anche per una questione di visibilità e notorietà del marchio, essere presenti in aeroporti come quelli di Shanghai, Heathrow e New York, ma anche il nuovissimo e avveniristico hub di Istanbul in Turchia».