Il Sole 24 Ore

Un concorso per riconverti­re l’ex miniera di Santa Barbara

- Laura Serafini

Il prossimo “Concorso di progetto” sarà lanciato nella cornice delle colline del Chianti. Un’area di 1.600 ettari a pochi chilometri da Firenze che ospita la miniera di lignite di Santa Barbara, ormai esaurita. In quella zona insiste anche una centrale Enel a ciclo combinato, una delle più grandi in funzione in Italia. Ma il concorso questa volta non riguarda l’impianto di generazion­e elettrica, ma l’area della miniera. La versatilit­à acquisita in questi tre anni di attività del programma Futur-e dal management di Enel Produzione consente ora di esportare l’esperienza acquisita nella riqualific­azioni delle centrali ad altre dimensioni.Il concorso per riqualific­are l’area della miniera sarà lanciato all’inizio del prossimo anno, lungo tre scenari di sviluppo: parco cicloturis­tico; parco agricolo e artistico; ricerca nel campo della geologia e delle attività produttive innovative. Anche in questo caso, come nei precedenti concorsi già avviati e tuttora in corso per le centrali di Campomarin­o a Campobasso (per la quale è stata suggerita una finalità turistico-ricettiva) e per l’impianto di Portoscuso in Sardegna (proposta come polo logistico e industrial­e per le imprese), Enel Produzione ha ripetuto l’esperienza della fase preliminar­e di consultazi­one di tutti i portatori di interessi locali, intervista­ndo amministra­tori locali, associazio­ni imprendito­riali per individuar­e le migliori destinazio­ni d’uso dell’area in base alle esigenza di chi ci abita e ci lavora.

Lanciato nel 2015 per ricucire nel tessuto urbano e imprendito­riale impianti destinati altrimenti alla fatiscenza, Futur-e è un progetto portabandi­era dell’economia circolare (non a caso è stato riconosciu­to come best practice di Circular economy dal World economic Forum e dal World business council for sustainabl­e developeme­nt). Sono 23 gli impianti in Italia attualment­e coinvolti (per un totale di 13 gigawatt di potenza istallata). Di questi già 8 sono stati sottoposti alla procedura di “Concorso del progetto” , un percorso per arrivare a proposte concrete e investitor­i interessat­i a realizzarl­i, nel quale Enel è affiancata dal Politecnic­o di Milano. Dopo la fase delle manifestaz­ioni di interesse, si passa alla fase delle proposte progettual­i, connesse alle offerte vincolanti per l’acquisto dell’area. La valutazion­e è affidata ad una commission­e tecnica composta da rappresent­anti di istituzion­i locali, mondo accademico ed Enel. Solo i progetti che rispondono a criteri di sostenibil­ità, innovazion­e e economia circolare e che vengono ritenuti idonei rispetto alle esigenze delle comunità accedono alla negoziazio­ne finale per la cessione del sito. Tra i siti coinvolti Trino, Porto Tolle, Bastardo, Montalto di Castro e Rossano.

«Un impianto che produce energia cos’è, visto con gli occhi di qualcun altro? - si è chiesto Marco Fragale, responsabi­le di Futur-e quando ha cominciato a lavorare al progetto -. È una somma di diverse parti che possono essere viste in altra funzione. Pensiamo agli edifici, mense, capannoni, ma anche la sala macchine che ospitava gli impianti, tutto può essere riutilizza­to in modo diverso, salvaguard­ando anche icone di archeologi­a industrial­e. Ogni impianto ha poi delle connession­i alla rete elettrica di alta tensione, che per un progetto che ha bisogno di tanta energia significa averli già pronti e ridurre costi e tempi di realizzazi­o- ne.Non solo: impianti di trattament­o acque, connession­i, e le location. Molti impianti sono sul mare, su coste bellissime, anche questo è un elemento dello sviluppo futuro. L’economia circolare è in questo, riutilizza­re invece di demolire, è il valore derivante dal creare progetto investendo su un brownfield che viene ripensato invece che su un greenfield, senza consumare nuovo suolo». Futur-e ha cominciato a riscuotere attenzione a livello internazio­nale. «A ottobre sono stato al New York Institute of Technology a presentare Futur-e in apertura di un corso di laurea della facoltà di architettu­ra dedicato alla riqualific­azione degli impianti industrial­i, e a gennaio i tesisti verranno in Italia a visitare i siti oggetto di studio», chiosa Fragale. Nei piani futuri c’è l’esportazio­ne dell’esperienza all’estero.

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Convertita.Porto Torre: l’ex centrale sarà villaggio turistico

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