UniCredit accelera sulle cessioni: un miliardo da immobili tedeschi
Titolo in calo sotto i 10 euro La banca in Borsa vale poco meno di 22 miliardi
Si allunga l’elenco dei potenziali asset in via di dismissione da parte di UniCredit. Dopo l’avvio delle procedure per la vendita della divisione carte di credito della controllata Bank Austria, emersa la scorsa settimana, ora il faro di piazza Gae Aulenti si accende sulla Germania. Qui il gruppo bancario guidato da Jean-Pierre Mustier sta cercando di vendere fino a un miliardo di euro di immobili. La banca italiana, secondo Bloomberg, sta collaborando con Cushman & Wakefield per la vendita di alcuni edifici adibiti a uffici e sportelli bancari appartenenti alla sua unità HypoVereinsbank. Il processo di vendita riguarderebbe circa 30 beni immobiliari e dovrebbe iniziare ufficialmente il mese prossimo.
Si allunga l’elenco dei potenziali asset in via di dismissione da parte di UniCredit. Dopo l’avvio delle procedure per la vendita della divisione carte di credito della controllata Bank Austria, emersa la scorsa settimana, ora il faro di piazza Gae Aulenti si accende sulla Germania. Qui il gruppo bancario guidato da Jean-Pierre Mustier sta cercando di vendere fino a 1 miliardo di euro di immobili.
La banca italiana, secondo Bloomberg, sta collaborando con Cushman & Wakefield per la vendita di alcuni edifici adibiti a uffici e sportelli bancari appartenenti alla sua unità HypoVereinsbank. Il processo di vendita riguarderebbe circa 30 beni immobiliari e dovrebbe iniziare ufficialmente il mese prossimo.
La mossa non è certo imprevista. E potrebbe anche essere seguita da altre potenziali dismissioni. «Stiamo negoziando la vendita di alcuni asset immobiliari che avverrà nel corso dell’anno prossimo. Non è una cosa piccola, ma aspettiamo a comunicare dettagli perchè siamo in trattative», aveva detto a inizio novembre Mustier, durante la conference call con gli analisti sui risultati dei primi 9 mesi 2018. Il gruppo del resto aveva inserito le cessioni immobiliari tra le «azioni correttive» previste per puntellare il proprio capitale. Le attese sul ratio patrimoniale Cet 1 2018 erano state aggiornate e abbassate tra l’11,5 e il 12 per cento, contro una stima precedente superiore al 12,5%, mentre nel 2019 l’indice dovrebbe salire tra il 12% e il 12,5%. Da qua la decisione di mettere mano al patrimonio immobiliare che oggi è pari a 9,1 miliardi, se si comprendono tutte le attività materiali.
In verità non sono solo gli immobili a essere finiti tra gli attivi in vendita della banca. Tramite l’advisor Hsbc, il colosso bancario pan-europeo avrebbe iniziato a contattare potenziali pretendenti interessati all’acquisto di Card Complete Service Bank, divisione austriaca delle carte di credito. La cessione del business delle carte di credito nel paese austriaco, che peraltro era già emersa a luglio, potrebbe valere circa 400 milioni di euro, secondo alcune stime.
Si vedrà. Resta il fatto che UniCredit è alle prese con una serie di bubboni interni di non poco conto.Tra questi c’è il nodo della Turchia, paese dove il gruppo è presente con la controllata Yapi Kredi. Su Ankara grava una condizione di incertezza economica e politica che ha costretto UniCredit dapprima a versare 330 milioni di euro freschi nel capitale della divisione turca, poi a svalutare di 850 milioni la partecipazione. In ultimo, UniCredit potrebbe essere chiamata a sottoscrivere pro-quota (350 milioni) un bond in via di emissione Tier 1 da 870 milioni di euro che Yapi Kredi sta per collocare.
La capitalizzazione
L’aumento di capitale
Le cessioni