Gm alza le stime e vola a Wall Street
Il gruppo Usa ora prevede cash flow tra i 4,5 e i 6 miliardi di dollari
General Motors ha rivisto al rialzo le previsioni 2019. A Wall Street a metà mattinata le azioni salivano dell 9%. Gm ha spiegato in una nota che nonostante il calo delle vendite auto negli Usa in termini numerici, le prospettive di mercato restano positive grazie soprattutto alle vendite di pickup e ai truck, i modelli a più alta profittabilità dove si gioca la battaglia con gli altri due grandi produttori di Detroit, Ford e Fca. La società quest’anno lancerà più di 20 nuovi modelli. General Motors vende più auto in Cina che negli Stati Uniti dove ha la fetta più grande del mercato. Nel 2018 in Cina le vendite di auto sono scese del 6%. Primo calo da vent’anni, per l’impatto della guerra commerciale con gli Stati Uniti.
Il gruppo di Detroit negli ultimi due anni ha riorganizzato tutta la società. È uscito dai mercati meno profittevoli in Europa – la cessione di Opel-Vauxhall a Psa dopo quindici anni di perdite - in Asia e Africa. A fine novembre la ceo Mary Barra ha annunciato la chiusura di sette stabilimenti entro fine 2019. Cinque in Nord America, di cui uno in Canada. Più altri due all’estero. Con un taglio degli occupati del 15%, pari a 14.700 posti di lavoro in meno. Il piano di Gm impatterà sui conti del quarto trimestre 2018 e del primo trimestre 2019. Barra ha accantonato 2 miliardi di liquidità per pagare i costi legati alla riduzione del lavoro.
Per il nuovo anno Gm si aspetta utili adjusted per azione compresi in una forchetta tra 6,5 e 7 dollari, a fronte delle stime degli analisti fissate a 5,86 dollari. Con un cash flow compreso tra i 4,5 e i 6 miliardi di dollari, meglio dell'ultima guidance di 4 miliardi.