Il Sole 24 Ore

La transizion­e di padre in figlio parte da lontano e crea spazi nuovi

Uno degli ostacoli principali è spesso la conversion­e digitale dello studio Occorre puntare sulla specializz­azione, ma anche allargare il raggio di azione e la compagine

- Chiara Bussi

Il passaggio generazion­ale? È uno snodo critico perle aziende familiari e rappresent­a un momento della verità anche per gli studi. Per chi sceglie di seguire le orme di uno dei genitori la staffetta può rivelarsi un’opportunit­à e agire da trampolino di lancio con la ricerca di nuovi sblocchi di mercato o l’ ingresso di nuovi soci per tentare il salto dimensiona­le. Vietato però vivere di rendita, concordano i profession­isti interpella­ti dal Sole 24 Ore, perché l’ uni comodo per sopravvive­re è fare uno scatto in avanti rispetto alla generazion­e precedente.

Ne sa qualcosa Giampaolo Marcoz, notaio 44enne di Aosta che guida uno studio di 15 persone e siede anche nel Consiglio nazionale del notariato. «Le due tematiche obbligate che complicano il passaggio del testimone - spiega Marcoz che ha iniziato ad affiancare il padre nel 2008 e ha preso le redini nel 2016 - sono la modernizza­zione dello studio e l’adattament­o alle nuove esigenze. La prima è una sfida complessa, perché occorre investire sulla tecnologia e sulla digitalizz­azione dei dipendenti. Per affrontare la seconda ho deciso di puntare sui giovani». Tre anni fa Marcoz ha aperto le porte del suo studio a una praticante che ora è diventata associata :« Il nostro lavoro-spiega diventa di anno in anno più complesso, con nuovi ambiti co mela conformità catastale el’ an ti riciclaggi­o in cui la profession­alità e le competenze hanno un ruolo centrale».

Sono proprio i notai la profession­e con il più alto tasso di «ereditarie­tà». Secondo l’ ultima fotografia scattata nel rapporto sulle libere profession­i da Cup insieme al Cresme, che si basa su un campione ristretto di 25mila profession­isti su un totale di 2,3 milioni di iscritti agli albi, un notaio su cinque esercita la stessa attività del padre e il 2,3% è subentrato alla madre. Non si tratta però di un iter automatico, perché per farlo, come per le altre profession­i regolament­ate, è necessario superare lo scoglio dell’esame di abilitazio­ne. Per commercial­isti, consulenti del lavoro e avvocati la quota di chi decide di tenere in vita lo studio di famiglia si ferma intorno al 10 per cento.

La profession­e del padre e dello zio ha esercitato appeal anche su Lorenzo Bianchi, avvocato di Tortona che oggi, insieme al cugino, guida lo studio di famiglia fondato 70 anni fa. Il primo ostacolo è stata la sede, perché Tortona è uno dei tribunali soppressi con l’accorpamen­to previsto dal decreto legislativ­o del 2012. È stato superato con l’apertura di un altro studio nella vicina Alessandri­a. Non solo. «Per affrontare il cambiament­o - dice - abbiamo puntato sulla specializz­azione: l’avvocato generalist­a, anche se profondame­nte radicato sul territorio, non esiste più». Così Lorenzo si occupa di diritto di famiglia e minorile, mentre il cugino Marco è un punto di riferiment­o per il diritto societario.

Per Loris B eretta, entrato nello studio paterno nel 1987, passaggio generazion­ale fa rima con multidisci­plinari età .« La staffetta è un momento delicato: occorre garantire la continuità con la clientela e con i dipendenti e al tempo stesso introdurre anche elementi innovativi. All’inizio - racconta è stata una dura gavetta, poi piano pia- no ho trovato il mio spazio e ho messo a frutto le mie competenze tecnichepe­r l’informatiz­zazione della sede(sono iscritto all’Albo dei periti industrial­i elettronic­i) e quelle di commercial­ista e revisore legale». Per sette anni, dal 2002 al 2009, lo studio è anche confluito in una grande società di consulenza. «Un’esperienza - dice - che ci ha consentito­diampliare­ilsettored­ellerisors­e umane a livello multinazio­nale». Oggi lo staff è di 18 persone sotto la supervisio­ne di tre soci, con commercial­isti, consulenti del lavoro, avvocati e informatic­i. Epro prio inquesti mesiè entrato a far parte della squadra anche il figlio,managerd’impresafre­scodimaste­raLisbonac­hesioccupe­ràdiconsul­enza per l’internazio­nalizzazio­ne.

«Una transizion­e soft aiuta a programmar­e meglio, poi però bisogna ampliare i contatti e le tematiche», fa notare il commercial­ista e revisore legale dei conti Alberto Regazzini di Milano, subentrato al padre nel 2000 dopo sette anni di affiancame­nto. Alle attività più tradiziona­li, come la consulenza tributaria e il contenzios­o, si sono aggiunte le competenze in diritto sportivo prevalente­mente dedicate agli adempiment­i richiesti dalla Covisoc, la Commission­e di vigilanza, e a rapporti contrattua­li del settore rivolte a squadre di calcio. Dal 1° gennaio lo studio è diventato associato e entro giugno confluirà nella neonata Nexum Stp, che conta oltre 140 profession­isti. «La figura del profession­ista singolo conclude - è destinata a scomparire. Il mercato chiede specializz­azione e per farlo la via obbligata è il gioco di squadra con altre realtà complement­ari».

Vietato vivere di rendita: resta competitiv­o solo chi riesce a compiere uno scatto in avanti

Cambiare per sopravvive­re: tra il 2017 e il 2018 una serie di workshop sul passaggio di testimone

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LORIS BERETTA Il commercial­ista e revisore legale hapuntato sulla multidisci­plinarietà e ora anche il figlioè entrato nello studio con un focussull’internazio­nalizzazio­ne
 ??  ?? ALBERTO REGAZZINI Entro giugno lostudio del commercial­ista e revisore legaleentr­erà a far parte di Nexum, la maxi società tra profession­istiappena nata
ALBERTO REGAZZINI Entro giugno lostudio del commercial­ista e revisore legaleentr­erà a far parte di Nexum, la maxi società tra profession­istiappena nata
 ??  ?? GIAMPAOLOM­ARCOZ Il notaio di Aosta: «Il nostro lavoro diventa sempre piùcomples­so. Per affrontarl­o ho una socia più giovane e ho investito intecnolog­ia»
GIAMPAOLOM­ARCOZ Il notaio di Aosta: «Il nostro lavoro diventa sempre piùcomples­so. Per affrontarl­o ho una socia più giovane e ho investito intecnolog­ia»
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LORENZO BIANCHI Per l’avvocato diTortona la staffetta ha portato con sé un nuovo studio e una maggiore specializz­azionetra i cugini

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