Turn over al 100 per cento per tutti e spazi aggiuntivi per la sicurezza
Saltano le distinzioni basate sui livelli di spesa o le dimensioni dell’ente Alla dote si aggiungono gli spazi inutilizzati degli anni precedenti
Da quest’anno Regioni ed enti locali possono assumere a tempo indeterminato dipendenti nel tetto del 100% dei risparmi dei cessati degli anni precedenti. La manovra non introduce limiti ulteriori, e i Comuni possono inoltre assumere vigili a tempo indeterminato senza superare la spesa per il personale della vigilanza del 2016. Le Regioni possono effettuare assunzioni a tempo indeterminato per l’attivazione del numero unico di emergenza e a tempo determinato per specifiche esigenze di accelerazione degli investimenti. Le Province e le Città metropolitane devono indirizzare le proprie assunzioni in primo luogo per elevate professionalità nell’edilizia scolastica e nella manutenzione delle strade. Per i centri per l’impiego saranno inoltre autorizzate nelle prossime settimane assunzioni a tempo indeterminato per circa 4mila unità.
Le capacità di assunzione ordinarie di Regioni ed enti locali sono fissate al 100% senza più distinzioni di dimensione, numero di dipendenti o spesa di personale. A queste capacità assunzionali si devono aggiungere quelle inutilizzate del triennio precedente. Il turn over era nel 2018 al 25% dei risparmi dei cessati 2017, percentuale che saliva al 100% nei Comuni fino a 5mila abitanti con un rapporto tra spesa del personale ed entrate correnti fino al 24%, e al 75% per i comuni con più di mille abitanti con un rapporto dipendenti popolazione inferiore a quello previsto per gli enti dissestati e/o strutturalmente deficitari dal decreto del Viminale del 10 aprile 2017 (ma al 90% se questi Comuni lasciano anche spazi finanziari inutilizzati inferiori all’1% delle entrate). Nel 2017 il turn over era al 75% della spesa dei cessati 2016 se l’ente era in linea con il tetto previsto per gli enti dissestati e/o strutturalmente deficitari, altrimenti si fermava al 25%. Ma nei Comuni fra mille e 3mila abitanti era al 100% se il rapporto tra spesa del personale ed entrate correnti (dato medio dell’ultimo triennio) era inferiore al 24% nell’anno precedente. Nel 2016 la percentuale era al 25% dei risparmi derivanti dalle cessazioni 2015, e saliva al 100% negli enti con rapporto spesa personale/corrente inferiore al 25%, e al 75% nei Comuni con popolazione inferiore a 10mila abitanti in caso di rispetto del rapporto tra dipendenti e popolazione previsto per gli enti dissestati. Da sempre gli enti non soggetti al Patto di stabilità possono effettuare assunzioni di personale nel tetto dei dipendenti cessati.
Per i vigili ci sono disposizioni specifiche. In primo luogo, le cessazioni del 2018 possono essere destinate solo ad assunzioni di nuovi vigili, quindi non entrano nel calcolo delle capacità assunzionali ordinarie, determinando così la necessità di un calcolo distinto. I Comuni che nell’intero triennio 2016/2018 hanno rispettato il pareggio di bilancio possono assumere vigili a tempo indeterminato nel tetto della spesa sostenuta nel 2016 per «detto» personale: quindi anche in deroga alla copertura delle cessazioni. Questa norma va chiarita nel suo ambito di applicazione sia per il calcolo della spesa del personale per la vigilanza del 2016, sia per capire se il riferimento è all’intera spesa per la vigilanza o solo a quella per i vigili a tempo indeterminato, il che ne limiterebbe l’impatto in misura assai rilevante