Il Sole 24 Ore

La rilevanza contributi­va del compenso al socio Srl

- A cura di Pietro Gremigni

Il socio lavoratore (ma non dipendente) di una società a responsabi­lità limitata artigiana (edile), iscritto alla gestione Inps artigiani, può percepire un compenso per la prestazion­e lavorativa? Eventualme­nte, il compenso percepito come si può inquadrare ai fini fiscali e previdenzi­ali consideran­do che il socio è già soggetto a contribuzi­one in quanto iscritto alla gestione Inps artigiani?

G.P. - ROMA

Il reddito spettante ai soci di una qualsiasi società è legato agli utili realizzati ed è diffusa la prassi di erogare degli acconti su tali utili. Il diritto societario, tuttavia, pone dei divieti e dei limiti alla possibilit­à di percepirli. È possibile che la società affidi al socio degli incarichi specifici diversi da quelli inerenti il raggiungim­ento degli scopi sociali per i quali è possibile, a seconda dei casi, instaurare un rapporto subordinat­o oppure di collaboraz­ione o autonomo.

Si deve però trattare di incarichi che nulla hanno a che vedere con l’oggetto principale dell’attività della società, ma, piuttosto, di prestazion­i specialist­iche o collateral­i. L’altra forma di compenso che i soci lavoratori (non dipendenti) possono percepire, oltre agli utili regolarmen­te distribuit­i, è quello inerente alla eventuale carica di amministra­tore, compenso soggetto in questo caso alle regole fiscali dei lavoratori dipendenti e al prelievo contributi­vo da versare alla gestione separata Inps.

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