Congedo per genitore disabile con dichiarazione dei fratelli
Una dipendente pubblica presenta al suo ente pubblico (datore di lavoro) la richiesta di congedo biennale retribuito per assistere la madre disabile grave ex articolo 3, comma 3, legge 104/92 (congedo previsto dall’articolo 42 del Dlgs 151/2001). La dipendente è convivente con la madre disabile.
Nella pratica di richiesta del congedo viene allegata una dichiarazione del fratello della dipendente (l’altro figlio della madre disabile), che dichiara di essere in pensione, di non essere disabile a sua volta e di vivere nello stesso appartamento della sorella (cioè la dipendente che richiede il congedo). Ci sono gli estremi per rifiutare la concessione del congedo alla dipendente, per il fatto che vi è un altro figlio (convivente e in pensione) che può assistere la madre disabile?
E.S. - TREVISO
In linea generale, si ritiene che la circostanza che fratelli/sorelle di chi richiede il congedo biennale (ex articolo 42 del Dlgs 151/2001) possano assistere il genitore disabile in situazione di gravità, potrebbe pregiudicare la concessione del beneficio, salvo che tali parenti non dichiarino di essere impossibilitati ad assistere il genitore. Infatti, nell’ambito del rapporto di lavoro di pubblico impiego, la domanda di congedo straordinario per l’assistenza al genitore con disabilità deve essere presentata all’amministrazione di appartenenza, che per concedere il beneficio richiede che l’interessato, nel caso in cui abbia fratelli/sorelle, sia l’unico a occuparsi del proprio genitore, per l’impossibilità di fratelli o sorelle.
In tale circostanza si dovrà allegare la dichiarazione dei fratelli/sorelle, che dovranno debitamente specificare il motivo dell’impossibilità ad assistere il genitore con disabilità grave. Nel caso in cui tale motivo non fosse ritenuto sufficiente, l’amministrazione potrebbe comunque rifiutare la concessione del beneficio in argomento.