Albania, in piazza l’opposizione Scontri e feriti
A Tirana i manifestanti di centro-destra chiedono le dimissioni del premier
Si è conclusa a tarda sera la manifestazione dell’opposizione di centrodestra a Tirana che ha dato l’assedio, con episodi di violenza repressi dalla polizia, al palazzo del governo. L’opposizione chiede le dimissioni del primo ministro, Edi Rama, travolto da uno scandalo legato alla costruzione di un’autostrada intorno alla capitale Tirana. L’esplosione di violenza non può che creare preoccupazione anche in Italia: il nostro Paese è, infatti, il primo Paese esportatore in Albania e importatore dal Paese delle aquile.
Nellla giornata di ieri, un gruppo di manifestanti ha attaccato l’esterno degli uffici del primo ministro con sbarre di ferro e bombe molotov. Ci sono stati feriti, inclusi giornalisti che documentavano i disordini, colpiti dal lancio di lacrimogeni da parte della polizia. Molti dei manifestanti erano residenti della zona interessata dai lavori di costruzione le cui abitazioni verranno demolite per far posto all’autostrada.
L’opposizione chiede a Rama, artista ed ex giocatore di basket eletto nel 2013, di dimettersi. Il centro-destra, guidato da Lulzim Basha, si era radunato ieri per chiedere «un governo transitorio che prepari elezioni anticipate che siano libere ed in rispetto degli standard internazionali». Poi i manifestanti hanno tentato a più riprese di sfondare l’entrata principale dell’edificio governativo, ma sono stati respinti dal lancio di lacrimogeni dalla Guardia repubblicana, mentre la polizia non ha fatto resistenza.
Basha ha parlato di «una provocazione» da parte della polizia che ha «appositamente lasciato un varco facendo passare i manifestanti irritati. Lo scenario è chiaro accusare l’opposizione di violenza», ha detto Basha spiegando che «il proseguimento della protesta sarà deciso dai cittadini in rivolta». Il presidente della Repubblica Ilir Meta ha rivolto un appello alla calma. «Bisogna evitare gli scontri e la violenza. I cittadini devono manifestare liberamente e le istituzioni vanno rispettate».
I rappresentanti della comunità internazionale a Tirana hanno duramente condannato gli atti di violenza davanti alla sede della presidenza del Consiglio. La delegazione dell’Unione europea a Tirana e le ambasciate dei Paesi membri, con un comunicato, hanno esortato «tutte le parti a fare tutto il possibile per evitare ulteriori violenze e interruzioni. Danneggiare la proprietà pubblica e ricorrere alla violenza non sono atti accettabili», ha precisato il comunicato.
Dura condanna «della violenza e delle distruzioni verificatesi durante la protesta» anche da parte dell’ambasciata statunitense a Tirana, la quale ha invitato «tutte le forze politiche a denunciare questi atti e intraprendere i necessari passi per garantire una situazione pacifica e costruttiva».