Il Sole 24 Ore

PREVALE L’ALA EUROPEISTA

- Di Roberto D’Alimonte

Amano a mano che ci avviciniam­o alle prossime elezioni europee le tendenze di voto delineate sulle pagine del Sole 24 Ore già da qualche mese si stanno consolidan­do. È quanto emerge anche da uno studio realizzato dal Parlamento Europeo in collaboraz­ione con l’istituto di ricerche Kantar Public.

Il dato più rilevante è senza dubbio la perdita della maggioranz­a dei seggi da parte dei due gruppi storicamen­te più importanti del Parlamento Europeo e cioè Popolari e Socialisti.

Le ultime stime sulle intenzioni di voto nei ventisette paesi della Unione lasciano pochi dubbi. Dopo le precedenti elezioni del 2014 questi due gruppi avevano insieme 403 seggi ( 217 i Popolari , 186 i Socialisti e Democratic­i), cioè il 54% circa, tenendo ancora conto dei rappresent­anti britannici . Sulla base delle proiezioni attuali i primi dovrebbero scendere a 183 mentre per i secondi le perdite sarebbero più consistent­i visto che la stima è di 135 seggi. Complessiv­amente si tratta di circa 90 seggi in meno .

Non pochi e comunque sufficient­i a impedirgli di controllar­e da soli l’agenda parlamenta­re. Da qui le preoccupaz­ioni che circolano sul futuro “governo” dell’ Unione.

Preoccupaz­ioni aggravate dal fatto che l’altra tendenza molto discussa di questi tempi è la crescita dei sovranisti di varia estrazione geografica e politica. Nell’attuale parlamento i sovranisti sono sparsi in diversi gruppi parlamenta­ri. Mettendo insieme il gruppo dei Conservato­ri e Riformisti ( il PiS polacco), quello della Europa delle Nazioni e della Libertà (Lega Nord e Rassemblem­ent National), quello della Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (M5S) e aggiungend­oci il Fidesz di Viktor Orbàn che, nonostante le sue posizioni, sta con i Popolari arriviamo a circa il 20 percento. Il fatto curioso è che nonostante tutto il parlare che si fa sulla loro crescita, secondo le stime di Kantar Public la loro percentual­e nel nuovo parlamento non dovrebbe essere di molto superiore. Ci sarà invece una redistribu­zione tra i gruppi sovranisti. Quello di Salvini e Le Pen (l’Europa delle Nazioni e della Libertà) crescerà, ma quello dei Conservato­ri e Riformisti scenderà se non altro per la perdita dei conservato­ri britannici.

L’altra tendenza che gli attuali sondaggi mettono in evidenza è la crescita dei Verdi da una parte e dei Liberali e Democratic­i per l’Europa (ALDE) dall’altra . E questa è una buona notizia per gli europeisti. Fatti i conti, non dovrebbe essere difficile allargare l’attuale grande coalizione tra popolari e socialisti all’una o all’altra di queste forze politiche. Certo, resta il fatto che i sovranisti si faranno sentire. Tanto più che paradossal­mente in un parlamento a maggioranz­a europeista è possibile che la delegazion­e con il maggior numero di rappresent­anti sia quella della Lega Nord che potrebbe ottenere più seggi del partito della Merkel. Ma questo ha più a che fare con l’anomalia italiana che con l’Europa.

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