Il Sole 24 Ore

Tre offerte per Cavalli Due estere e Renzo Rosso

A inizio marzo la decisione di Clessidra: il fondo punta a restare nel capitale

- Carlo Festa

Nuovo riassetto in vista nell’alta moda italiana. Dopo Versace, Trussardi e Missoni, un altro cambio azionario si prefigura all’orizzonte: quello del gruppo Roberto Cavalli, la maison che fa capo al gruppo finanziari­o Clessidra. Dieci giorni fa, secondo i rumors, si sarebbe tenuto un consiglio di amministra­zione di Clessidra all’interno del quale sono sate esaminate le offerte arrivate tra fine gennaio e inizio febbraio all’advisor Rothschild: almeno tre sono giudicate degne di nota sia sul lato economico sia sul lato industrial­e. Una di queste sarebbe quella del gruppo Otb, la ex-Only The Brave, la holding posseduta dall’imprendito­re Renzo Rosso, titolare del marchio Diesel e licenziata­ria del brand Just Cavalli fin dal 2011. Le altre offerte provengono sia da soggetti finanziari sia da gruppi industrial­i esteri.

Nuovo riassetto in vista nell’alta moda italiana. Dopo i dossier di Versace, Trussardi, Missoni si dovrebbe aggiungere a breve un altro cambiament­o azionario: quello della compagine del gruppo Roberto Cavalli, la maison posseduta dal gruppo finanziari­o Clessidra. Dieci giorni fa, secondo i rumors, si sarebbe tenuto un consiglio di amministra­zione di Clessidra all’interno del quale si sarebbe discusso delle offerte arrivate tra fine gennaio e inizio febbraio per Roberto Cavalli all’advisor Rothschild. Gli interessat­i sarebbero diversi, ma figurano almeno tre offerte giudicate degne di nota sia sul lato economico sia sul lato industrial­e. Una di queste sarebbe quella del gruppo Otb, la ex-Only The Brave. la holding posseduta dall’imprendito­re Renzo Rosso, già licenziata­ria del brand Just Cavalli fin dal 2011. Del resto, proprio la holding del proprietar­io della Diesel, che contattata dal Sole 24 Ore non ha rilasciato alcun commento, è fortemente interessat­a al futuro della Roberto Cavalli e ne sta monitorand­o da vicino il riassetto azionario.

Le altre offerte provengono sia da soggetti finanziari sia da gruppi industrial­i, mentre lo stilista tedesco Philipp Plein, che punta a un polo assieme al brand omonimo e al marchio Billionair­e, sarebbe per il momento stato tenuto in subordine rispetto alle altre proposte ricevute.

Ora la tabella di marcia prevede un altro board di Clessidra ai primi di marzo che dovrà fare un’ulteriore scrematura dei compratori. Per confrontar­e le offerte non verrà tenuta in consideraz­ione solo l’entità economica ma anche il progetto industrial­e sottostant­e. Il piano prevede, comunque, un’operazione di ingresso del nuovo socio in aumento di capitale, probabilme­nte a fianco di Clessidra, anche se non è da escludere una uscita totale del private equity: la ricapitali­zzazione da parte del nuovo azionista, secondo le indiscrezi­oni, dovrà essere superiore ai 50 milioni. Roberto Cavalli è infatti ancora in una fase di profondo turnaround e deve tornare a essere redditizia: in un settore come quello del lusso e della moda, servono importanti capitali per il rilancio e lo sviluppo internazio­nale. I recenti riassetti di Versace, finita agli americani di Michael Kors, di Missoni (nel cui capitale è entrato Fsi, l’ex-fondo strategico) e di Trussardi (che ha visto l’ingresso in maggioranz­a qualche giorno fa di QuattroR) dimostrano che il settore è di fronte a cambiament­i cruciali: proprio Roberto Cavalli ha di fronte a sé una seconda fase di ristruttur­azione, dopo i conti assai traballant­i di qualche tempo fa. Clessidra è entrata in Roberto Cavalli nel 2015 tramite il veicolo Varenne, comprando la maggioranz­a dallo stilista, che l’aveva fondata a Firenze negli anni ’70. La valutazion­e a quel tempo era stata di quasi 400 milioni di euro, quindi assai rotonda: per un multiplo di circa 16 volte il margine operativo lordo del 2014, che era stato di 23 milioni, a fronte di ricavi per 210 milioni. Ma negli anni successivi il gruppo ha perso progressiv­amente redditivit­à. Come amministra­tore delegato è arrivato Gian Giacomo Ferraris e nel 2017 l’azienda ha archiviato un esercizio fiscale con 152,4 milioni di euro di ricavi (-1,8% rispetto ai 155,2 milioni dell’esercizio precedente) e un ebitda negativo (-7,1 milioni), ma in recupero sull’esercizio precedente (-26,2).

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ANSA In passerella. Una sfillata della collezione Roberto Cavalli

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