L’incentivo per moto e motorini è retroattivo
Avvio dal 1° gennaio scorso ma non è chiaro come recuperare lo sconto
Gli incentivi su moto e motorini elettrici o ibridi sono retroattivi. È il dettaglio più importante sulla tempistica delle agevolazioni contenuto nella bozza del decreto ministeriale sull’ecobonus. E la tempistica è uno dei fattori cruciali dell’intera operazione, anche per le auto. Un fattore che la bozza non chiarisce del tutto.
Riguardo a moto e motorini, il Dm fissa al 1° gennaio scorso l’avvio dell’ecobonus. Un chiarimento importante; contrariamente a quanto era previsto per gli altri veicoli, dove si stabiliva che si sarebbe cominciato il 1° marzo, per le due ruote non veniva specificato nulla. Dunque, teoricamente valeva la data di entrata in vigore della legge di Bilancio, cioè il 1° gennaio. La bozza del Dm conferma questo anche nella pratica. Però non stabilisce come potrà recuperare l’incentivo chi ha già effettuato e pagato l’acquisto.
In ogni caso, certamente non conta la data in cui avviene l’immatricolazione (che peraltro in senso tecnico non riguarda i motorini): contrariamente a quanto dispone per gli altri veicoli, la legge parla soltanto di acquisto.
Va poi ricordato che – almeno per ora – il bonus per moto e motorini non è triennale come quello previsto per gli altri veicoli, ma limitato a quest’anno.
Per gli altri veicoli per i quali la legge di Bilancio ha previsto l’ecobonus (sostanzialmente, autovetture, pullmini e camper), le agevolazioni si aprono il 1° marzo e si chiudono il 31 dicembre 2021. Lo prevede la legge stessa e lo ribadisce il Dm, che però non scende espressamente in ulteriori dettagli. Quindi resterebbe dubbio se nel periodo previsto debbano avvenire sia la forma del contratto di acquisto sia l’immatricolazione del veicolo. Ma la bozza del Dm contiene indicazioni indirette.
Infatti, stabilisce che per fruire dell’ecobonus bisogna prenotarsi sul sistema informatico che sarà reso disponibile dal ministero delle Sviluppo economico. E non sembra imporre alcuna condizione per accedere alla prenotazione. Quindi, almeno in teoria, un venditore potrebbe attivare la procedura per ottenere il bonus anche senza aver venduto il veicolo, per “fare incetta” dei contributi pubblici, che sono soggetti a esaurimento (si veda l’articolo sopra). L’unico paletto previsto dal Dm è che poi la prenotazione deve essere confermata entro 150 giorni, inserendo nel sistema il numero di targa (il che presuppone che l’immatricolazione sia avvenuta).
Tutto ciò vuol dire che la reale data di avvio degli incentivi su auto, pullmini e camper, a prescindere da quella del 1° marzo fissata per legge, sarà quella in cui sarà materialmente possibile accedere al sistema di prenotazione e che l’immatricolazione non deve necessariamente avvenire nel periodo di vigenza dell’agevolazione.
Il Dm, come previsto dalla legge, si occupa solo dell’ecobonus e non anche dell’ecotassa introdotta dalla stessa manovra economica. Quindi non è ancora possibile sapere se per non pagare l’ecotassa su un mezzo che si acquista in questi giorni sia poi necessario che esso venga immatricolato entro il 28 febbraio. La formulazione della legge lascia aperte diverse interpretazioni. Prudenzialmente, sul Sole 24 Ore di ieri è stato suggerito di pretendere appunto che anche l’immatricolazione avvenga prima del 1° marzo. A questo punto, l’ultima parola dovrebbe dirla una circolare o un altro provvedimento del ministero dell’Economia.