Pomigliano e Nola, pronti 130 milioni
Il vicepremier Di Maio: i fondi arriveranno da Stato, Regione e dall’azienda
In arrivo 130 milioni di investimenti pubblici per le fabbriche di aerostrutture di Leonardo-Finmeccanica in Campania. È l’effetto Di Maio, annunciato ieri dal vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, in un convegno di Leonardo nello stabilimento di Pomigliano d’Arco.
Pomigliano è casa del «leader politico dei Cinque stelle» (parole di Luigi Di Maio), il quale ha dominato la scena. C’era anche il premier, Giuseppe Conte, per la seconda volta in due settimane a un evento Leonardo. «Governo e Leonardo metteranno 130 milioni sulle linee produttive di Pomigliano e Nola per il rilancio del settore aerostrutture di Leonardo», ha annunciato Di Maio. «Alcuni processi produttivi sono fermi agli anni Ottanta, non per colpa di Leonardo». Più volte nell’intervento-«intervista» (fatta dal giornalista Paolo Del Debbio) Di Maio è stato applaudito dai 50 rappresentanti dei lavoratori, selezionati dall’azienda.
Di Maio ha detto che verranno migliorate le linee di Atr, il turboelica prodotto insieme alla francese Airbus. Le consegne finali del velivolo dal 2015 sono in flessione. «Investiremo per portare le tecnologie 3D e l’intelligenza artificiale. Per migliorare la qualità e consentire di consegnare prima. All’ex Aeritalia lavorava mio nonno», ha detto Di Maio. Leonardo ha parlato di «reingegnerizzazione dei processi produttivi di Pomigliano». «La divisione aerostrutture è l’anello debole della catena del mondo Leonardo, oggi perde un po’ di soldi e assorbe cassa», ha detto l’a.d. di Leonardo, Alessandro Profumo. «Ci siamo detti: la rilanciamo o tiriamo i remi in barca? Abbiamo deciso di rilanciarla». Secondo Profumo, il rilancio «è un dovere e un’opportunità, perché si vola sempre di più, c’è una domanda sempre maggiore di aerei e la tecnologia di Leonardo è di avanguardia assoluta».
Quanti soldi metterà Leonardo? La quota «è in fase di definizione», ha risposto Giancarlo Schisano, capo della divisione aerostrutture. «L’investimento sarà completato entro gennaio 2022, sarà diviso fra il ministero dello Sviluppo, la Regione Campania, l’azienda».
La divisione - ha precisato Profumo - nel 2018 ha fatturato «poco più di un miliardo, un po’ più del 2017». Gli occupati sono circa 5mila. Leonardo è il sesto produttore mondiale di aerostrutture per velivoli civili (era il quarto nel 2015). Il primo è l’americana Spirit, con 6,19 miliardi di euro di ricavi 2017, seguita da Gkn (2,18 miliardi) e Mitsubishi (1,94 miliardi).
Leonardo lavora soprattutto per Boeing. Ha anche commesse da Airbus, tra cui il superjumbo A380, che non verrà più prodotto dal 2021. «L’A380 era già un programma molto
ridotto. Ci sarà un contraccolpo minimo su Nola, perché stiamo aumentando le lavorazioni su altri programmi», ha detto Schisano. Secondo documenti di Leonardo, il programma A380 ha «un’elevata redditività».
Il gruppo è impegnato in Cina, con il partner Kangde, per partecipare al futuro jet di lungo raggio Comac Cr929. «Dobbiamo presentare un’offerta entro aprile. Se otterremo del lavoro costruiremo uno stabilimento in Cina, la produzione comincerà nel 2025. Il 15% dell’attività sarà fatta qui a Pomigliano. Quest’anno e anche il prossimo fattureremo 10 milioni per l’ingegneria», ha detto Schisano.
Di Maio ha annunciato la firma fatta sotto la “sorveglianza” di Del Debbio - del decreto ministeriale che «sblocca oltre un miliardo di fondi statali attraverso la legge 808 del 1985 per l’industria aeronautica italiana, anche per le piccole e medie aziende. Sono 13 articoli di un decreto, con questo parte il bando». Secondo fonti del settore i fondi erano già stati stanziati dalla legge di Stabilità del governo Gentiloni con il comma 140.
Leonardo ha annunciato la costituzione di un AeroTech Campus a Pomigliano, «il nuovo hub per l’innovazione tecnologica», in collaborazione con l’università Federico II. «Leonardo metterà altri 6-7 milioni per far partire il campus», ha detto Di Maio.
Di Maio non ha parlato degli stabilimenti pugliesi delle aerostrutture di Leonardo, Foggia e Grottaglie. Per questol’ assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Mino Borraccino, è «bizzarro» che Di Maio annunci investimenti in Campania «e dimentichi completamente le altre importanti realtà che rappresentano una eccellenza in questo settore come quelle presenti in Puglia».