Moneyfarm s’impunta sulla trasparenza Mifid2
Non solo le associazioni dei risparmiatori, ma anche alcuni operatori indipendenti sono sul piede di guerra dopo la pubblicazione sul Sole 24 Ore dell’8 febbraio scorso del documento riservato con cui Abi, Assoreti, Assosim e Assogestioni chiedono chiarimenti alle authority su come rendicontare i costi ai clienti come previsto da Mifid2. Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore in questi giorni Moneyfarm ha chiesto per iscritto alla Consob di farsi garante per un’applicazione rapida e corretta delle norme a tutela dell’investitore finale. In particolare, nella lettera viene sottolineato che «la richiesta di chiarimenti è intempestiva, considerato che Mifid II è entrata in vigore a gennaio 2018, un anno dopo la data inizialmente prestabilita. Le associazioni avrebbero potuto elaborare per tempo linee guida coerenti e offrire chiarimenti al fine di favorire un’interpretazione univoca da parte degli associati, così da salvaguardare l’uniformità delle pratiche e agevolare la circolazione delle informazioni e la comparabilità dei servizi». Infine in linea con la posizione espressa anche dalla stessa Abi settimana scorsa con una circolare agli associati, Moneyfarm concorda sul fatto che l’ulteriore richiesta di chiarimenti non possa costituire un motivo per posticipare ulteriormente le comunicazioni ai clienti.