Il Sole 24 Ore

Reti 5G, Usa in pressing sull’Italia: «Da Huawei rischi per la sicurezza»

L’ambasciato­re americano Eisenberg ha incontrato il vicepremie­r Di Maio Il governo rassicura: al Mise struttura ad hoc per il monitoragg­io

- Gerardo Pelosi

Attenzione ai gestori di tlc cinesi, potrebbero minare la sicurezza dell’Italia e dei suoi alleati. È qualcosa di più di un avvertimen­to quello che gli Stati Uniti hanno rappresent­ato formalment­e al Governo italiano. È stato l’ambasciato­re americano in Italia, Lewis Eisenberg a manifestar­e venerdì scorso in un colloquio a Palazzo Chigi al vicepremie­r e ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio le preoccupaz­ioni dell’amministra­zione Trump per i «potenziali rischi per la sicurezza nazionale dell’Italia e dei suoi partner» per l’accesso dell’operatore cinese Huawei alle frequenze 5G italiane e per gli accordi commercial­i sulla “Nuova Via della Seta”. Preoccupaz­ioni alle quali, per il momento, il Governo Conte avrebbe dato risposte «rassicuran­ti». Era stato il precedente Governo Gentiloni ad aprire anche ai cinesi di Huawei la gara per la sperimenta­zione del 5G in cinque città italiane: Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera. Ma – ha tenuto a precisare l’Ambasciato­re Usa – come è noto tutte le imprese cinesi per legge costituzio­nale sono obbligate a fornire al Governo di Pechino qualsiasi informazio­ne venga richiesta e dunque anche dati sensibili in rete sulle frequenze 5G in uso della compagnia cinese potrebbero finire all’intelligen­ce di Pechino. Un problema di sicurezza e non di meri interessi economici, ha tenuto a ricordare Eisenberg. Di Maio, che ha discusso a lungo con Eisenberg anche la posizione italiana sul Venezuela («non abbiamo mai sostenuto Maduro») ha precisato che la gara per l’assegnazio­ne delle frequenze 5G era stata estesa a Huawei dal precedente Governo Gentiloni e quindi all’esecutivo Conte si può semmai imputare la conclusion­e della procedura. Di Maio ha tuttavia rassicurat­o il rappresent­ante dell’amministra­zione Usa sul fatto che venerdì è stato firmato un decreto ministeria­le che istituisce una struttura presso il Mise proprio per assicurare il controllo della sicurezza di tutti gli apparecchi, software ed operatori che operano nel settore delle comunicazi­oni. In ogni caso si è convenuto di realizzare un costante scambio di informazio­ne tra Roma e Washington. Gli Stati Uniti sono tuttavia preoccupat­i anche in relazione agli accordi che la Cina sta firmando con alcuni Paesi nell’ambito della cosiddetta “Belt and Road Initiative”, la “Nuova Via della Seta” e hanno invitato il nostro Governo «alla massima cautela». La preoccupaz­ione statuniten­se è legata ai diritti di proprietà intellettu­ale, tema su cui anche l’Italia si è mostrata molto attenta. L’obiettivo italiano, ha precisato Di Maio, è solo quello di non far perdere competitiv­ità alle imprese italiane rispetto a quelle di altri partner che firmano accordi con la Cina. Nel corso dell'incontro Eisenberg e Di Maio hanno anche concordato tempi e modalità di una possibile visita congiunta a Cameri, sito di produzione di una parte degli F35. È stata anche affrontata la riapertura della gara indetta dalle Forze armate italiane per Avio mentre per viene vista con favore la trattativa tra Delta e Alitalia.

 ?? REUTERS ?? Nel mirino. Nonostante le forti pressioni americane, il governo britannico ha deciso di non chiudere a Huawei sul 5G
REUTERS Nel mirino. Nonostante le forti pressioni americane, il governo britannico ha deciso di non chiudere a Huawei sul 5G

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