Ma Londra non chiude: «Rischio gestibile»
Rischio mitigabile. Sarebbe gestibile per l’intelligence inglese il rischio legato all’impiego di componentistica e impianti Huawei per allestire le proprie reti 5G. Da qui la posizione del Regno Unito che, nei fatti, finisce per essere diametralmente opposta a quella degli Usa.
A riportarlo ieri è stato il Financial Times, riferendo le conclusioni raggiunte dallo UK National Cyber Security Centre – non ancora rese pubbliche – che peseranno sulla decisione che il governo dovrebbe adottare su Huawei tra marzo e aprile. L'intelligence britannica, insomma, non avrebbe negato l’esistenza di potenziali pericoli, ma avrebbe affermato come vi siano gli strumenti adatti per scongiurarli.
Le informazioni sono riferite da due fonti anonime, ma ritenute a conoscenza dei fatti, e le conclusioni dell’intelligence di Uk rappresentano un duro colpo per Washington, impegnata a convincere i Paesi europei a tenere fuori Huawei dalla realizzazione delle reti 5G, nella convinzione che il colosso di Shenzhen agisca come agente di spionaggio della Cina.
La mossa della Gran Bretagna va in questo modo a porsi in direzione contraria a quella presa da Australia e Nuova Zelanda che avevano escluso Huawei dalla gara per lo sviluppo delle reti 5G. Entrambi questi due Paesi, come la Gran Bretagna, rientrano nell’alleanza nota come “Five eyes” per la condivisione di intelligence, di cui fanno parte anche il Canada e gli Stati Uniti. Trattandosi quindi di un paese in prima linea, la scelta della Gran Bretagna potrebbe aver ripercussioni sugli altri territori, dentro e fuori dall’Europa, fra cui l’Italia che non ha ancora preso posizione sull’affare Huawei.