Il Sole 24 Ore

Tav, l’Europa: entro marzo i bandi di gara o tagliamo i finanziame­nti

Il cda della società costruttri­ce Telt annuncia un breve rinvio sulla pubblicazi­one Bruxelles pronta a salire dal 40 al 50% ma minaccia di tagliare 300 milioni in caso di nuovi ritardi

- Filomena Greco

Ancora un rinvio per i bandi di gara della Torino Lione. Il consiglio di amministra­zione di Telt, il promotore pubblico partecipat­o da Italia e Francia e incaricato di realizzare la sezione transfront­aliera, ha deciso «all’unanimità un breve rinvio sulla pubblicazi­one dei bandi» come chiarisce una nota diffusa in serata, dopo la riunione a Parigi. Era già successo nei mesi scorsi, in particolar­e a seguito della richiesta congiunta di Italia e Francia di rimandare l’apertura delle procedure di gara. Il copione si ripete, ma con una novità: questa volta l’Ue entra in campo e mette dei paletti: «Condizione per la conferma dell’intero contributo di 813 milioni di euro è la tempestiva pubblicazi­one dei bandi, in caso contrario verrà applicata una riduzione di 300 milioni». Questo in sintesi il contenuto di una comunicazi­one ufficiale di Bruxelles consegnata ai vertici di Telt dal rappresent­ante della Commission­e europea nel Cda. In concreto, Bruxelles aspetterà fino a marzo, poi scatterà il taglio dei contributi per la tratta internazio­nale del corridoio 5, tra Italia e Francia. La pubblicazi­one di due bandi da 2,3 miliardi per l’assegnazio­ne dei lavori di scavo del tunnel di base sul versante francese era attesa per luglio scorso. Ma la decisione del Governo italiano di avviare l’analisi costi-benefici e poi il dibattito interno alla maggioranz­a di Governo all’indomani dell’esito dello studio hanno di fatto congelato la procedura.

Formalment­e la seduta del Cda è rimasta aperta per acquisire i necessari approfondi­menti tecnico-procedural­i. Questo significa che i vertici di Telt aspettano una comunicazi­one formale da parte dell’Esecutivo italiano. Tanto che lo stesso consiglio di Telt ha incaricato il presidente Hubert du Mesnil e il direttore generale Mario Virano di informare i due Governi dei termini della discussion­e, delle scadenze fissate dall’Inea –ente che si occupa della gestione dei finanziame­nti del programma Connecting Europe Facility (Cef) – e delle responsabi­lità connesse.

L’appuntamen­to di ieri con il Cda di Telt ha incrociato il dibattito innescato dal presidente del Piemonte Sergio Chiamparin­o sull’aumento della comparteci­pazione europea, dal 40 al 50%, al finanziame­nto dei progetti per le reti Ten T, sia transfront­alieri che nazionali, per il 2021-2027. Una novità che, una volta a regime, potrebbe ridurre da 4,7 a 3,3 miliardi il costo totale a carico dell’Italia. «Sulla Tav finalmente l’Europa ha fatto una cosa giusta» ha detto il vicepremie­r Matteo Salvini. Nel merito il Parlamento Ue ha votato a dicembre a favore dello stanziamen­to di 33 miliardi per i corridoi europei, la proposta ora passa alla fase dei negoziati con i Paesi membri. Ma al momento non ci sono novità specifiche per la TorinoLion­e, come ha chiarito in mattinata il ministro dei Trasporti francese.

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ANSA Il cantiere di ChiomonteI lavori nel versante italiano della Tav al tunnel geognostic­o
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IL SOLE 24 ORE, 22 NOVEMBRE 2018, PAGINA 9 Ad anticipare l’aumento dal 40% al 50% dei finanziame­nti europei per la Tav Torino-Lione Il Sole 24 Ore del 22 novembre scorso

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