Il Sole 24 Ore

Abi: tassi in rialzo e prestiti in frenata Npl sotto 30 miliardi

In due anni le sofferenze delle banche italiane sono diminuite del 66%

- Davide Colombo

A gennaio i tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziame­nto hanno segnato un lieve rialzo (meno di un decimale) a fronte di un andamento ancora in crescita degli impieghi a famiglie e imprese. Lo rivela il Rapporto mensile dell’Abi. Nel primo mese dell’anno i prestiti sono aumentati dell’1% a 1.301 miliardi di euro, in rallentame­nto rispetto al mese precedente (+1,93%) mentre i tassi medi di interesse sono passati dall’1,89% di dicembre all’1,92% per le nuove operazioni di acquisto di abitazione delle famiglie e dall’1,46% all’1,52% per i prestiti alle imprese. «Si tratta comunque - ha spiegato il vice dg Gianfranco Torriero - di valori storicamen­te molto bassi, all’interno della fascia registrata dal 2017». Per un raffronto basta ricordare che a fine 2007, prima delle crisi, il tasso medio sui mutui per le famiglie era attorno al 5,72%, mentre quello sugli impieghi alle imprese era al 5,48%.

Una variazione più significat­iva, che segna un netto migliorame­nto della qualità del credito, va invece segnalata sul fronte delle sofferenze nette: a dicembre 2018 si sono attestate a 29,5 miliardi, un valore in forte calo rispetto ai 38,3 miliardi del mese precedente e rispetto al dato di dicembre 2016 (- 57,3 miliardi). In due soli anni - fa notare Abi - le sofferenze si sono ridotte di circa il 66% e rispetto al picco raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 59 miliardi. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è attestato all’1,72% a dicembre 2018, contro il 4,89% di fine 2016.

Sul fronte della raccolta gennaio ha confermato la dinamica positiva dei depositi (35 miliardi in più rispetto a un anno fa; +2,4%) e la forte diminuzion­e della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazio­ni, per 29 miliardi in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (-10,8%). Invariato rispetto a dicembre, allo 0,61%, il tasso medio sulla raccolta, con la conseguenz­a che anche il margine tra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziari­e è rimasto su livelli particolar­mente bassi: a gennaio risultava pari a 198 punti base (194 il mese precedente), in netto calo rispetto agli oltre 300 bp registrati prima della crisi finanziari­a (335 punti base a fine 2007).

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