Il Sole 24 Ore

Con la blockchain protette le idee di creativi e freelance

Creativity­Safe lancia servizio di certificaz­ione sicura basato su Bitcoin

- Pierangelo Soldavini

Se Leonardo avesse avuto a disposizio­ne la blockchain avrebbe senz’altro impedito che qualche suo contempora­neo copiasse l’Ultima Cena. Certo non avrebbe comunque potuto evitare che Warhol o Basquiat trasformas­sero a loro piacimento la Gioconda in un’icona dell’era dell’arte riproducib­ile. In effetti sarebbe passato un po’ troppo tempo. In effetti la potenziali­tà che il digitale oggi offre di replicare all’infinito immagini, testi, musica e qualsiasi altra opera dell’ingegno si scontra con l’esigenza di tutelare la proprietà intellettu­ale, quella degli artisti, ma anche di decine di migliaia di freeelance e creativi che ogni giorno rischiano di vedersi sottratte idee e progetti senza colpo ferire. Si tratta di una massa di due milioni di persone in Europa, circa 230mila in Italia.

Proprio dalla necessità di tutelare i creativi è nata l’idea di Creativity­Safe, startup italiana che mette la tecnologia blockchain, quella di Bitcoin, al servizio della tutela della proprietà intellettu­ale sfruttando­ne le caratteris­tiche fondamenta­li, di inviolabil­ità dei dati, di decentrali­zzazione del sistema e di economicit­à. Chiunque può registrars­i al servizio e caricare il proprio file che verrà trasferito nella blockchain di bitcoin, tramite Opentimest­amp, dove diventerà un hash alfanumeri­co inserito nei blocchi della “catena dei blocchi” che lo rende accessibil­e solo a chi ha i codici necessari. La registrazi­one certifica quindi una validazion­e temporale che potrà essere utilizzata di fronte a eventuali contestazi­oni sulla paternità dell’idea.

«Oggi sia il legislator­e europeo che, più recentemen­te, quello italiano con il decreto Semplifica­zioni, si sono dimostrati sensibili al problema e hanno riconosciu­to valore legale alla blockchain. Ma in ogni caso la sola certificaz­ione ha di per sé un forte potere di deterrenza», spiega Matteo Bormetti, chief marketing officer e cofondator­e di Creativity­Safe insieme a Marcello Esposito e Massimo Maggiore. La ”notarizzaz­ione” via blockchain - disponbile sulla base di tre piani tariffari, dai 7 euro per tre registrazi­oni ai 37 mensili per 50 operazioni - permette di registrare l’intero processo creativo nella sua evoluzione, dall’idea iniziale alle progressiv­e trasformaz­ioni. Se il mondo pubblicita­rio è il target privilegia­to, il pubblico si amplia all’intero comparto dei freelance. «Accanto al servizio di certificaz­ione , conclude Bormetti- offriamo una strategia completa di difesa della proprietà intellettu­ale, a partire dalla informazio­ni che bisogna inserire nella dichiarazi­one iniziale: è un servizio fatto da creativi per creativi. E il progetto non esclude di puntare a una piattaform­a più completa di gestione e di scambio di proprietà intellettu­ale».

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TUTELA DELLA CREATIVITÀ­Matteo Bormetti, chief marketingo­fficer di Creativity­Safe

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