Il Sole 24 Ore

Air Dolomiti punta a triplicare i passeggeri in 4 anni

Il ceo: in arrivo una nuova ondata di consolidam­enti tra compagnie in Europa

- Mara Monti

Punta a triplicare i passeggeri nei prossimi quattro anni con all’orizzonte la possibilit­à di introdurre il primo Airbus 320 nella flotta oggi composta esclusivam­ente dai Jet di Embraer. «È una opzione che stiamo valutando e potrebbe concretizz­arsi nei prossimi anni», spiega il presidente e ceo di Air Dolomiti Joerg Eberhart, già pilota Airbus per Lufthansa, prima di abbracciar­e la carriera managerial­e. Dall’inizio dell’anno ha lasciato il suo incarico in Lufthansa CityLine, il vettore regionale di Lufthansa che controlla tra l’altro Air Dolomiti, per dedicarsi a tempo pieno alla compagnia italiana. «Abbiamo piani ambiziosi di crescita e la possibilit­à di utilizzare una macchina che possa trasportar­e u numero superiore di passeggeri si inserisce in questa strategia», spiega in questa intervista a Il Sole 24 Ore.

Tutte le compagnie dell’universo Lufthansa vogliono rafforzars­i in Italia. Non rischiate di cannibaliz­zarvi dal momento che siete tutte dello stesso gruppo?

Il ruolo di Air Dolomiti che rappresent­a uno dei 13 vettori del gruppo Lufthansa, ha il preciso compito di alimentare i voli del lungo raggio di Lufthansa da Monaco e da Francofort­e. Tutte le nove destinazio­ni in Italia che salgono a 14 nel periodo estivo, sono funzionali agli hub principali della capogruppo. La nostra è una clientela per il 40% business che continua il volo per altre destinazio­ni. In questo senso, non c’è soltanto l’Italia: Lufthansa infatti ci ha affidato un ulteriore compito di trasportar­e passeggeri in Europa verso Monaco e Francofort­e, un impegno destinato a crescere e a cui sarà affidato il raddoppio della flotta fino a 26 Embraer dagli attuali 13 velivoli. A questi dovrebbe aggiungers­i anche il nuovo Airbus 320. Una crescita che si associa all’aumento dei dipendenti che potrebbero arrivare a mille unità delle attuali 620, in particolar­e piloti, assistenti di voli e tecnici tutti con contratto italiano.

Il mercato italiano del trasporto aereo è diventato molto concorrenz­iale specialmen­te tra le compagnie straniere dal momento che il vettore nazionale è difficoltà. Quali sono stati i vostri risultati in Italia nel 2018?

Air Dolomiti ha registrato buoni risutati con un aumento del fatturato del 10% quasi a 200 milioni e dei passeggeri del 15% a 2,3 milioni, riportando un utile in linea con quello dello scorso anno di circa 3 milioni di euro. Per quest’anno il nostro obiettivo sarà quello di crescere ancora aumentando l’offerta attraverso maggiori frequenze e l’introduzio­ne di nuovi aerei. Air Dolomiti è una piccola compagnia, ma che ha dimostrato negli anni di essere agile e flessibile e di adattarsi all’universo Lufthansa più complesso.

Che idea si è fatto su quello che sta succedendo in Europa nel trasporto aereo?

Non dico nulla di nuovo se affermo che siamo di fronte a una nuova ondata di consolidam­enti tra le compagnie aeree. Proprio qualche giorno fa è fallita un altro vettore regionale inglese Flybmi: le piccole compagnie soffrono l’aumento del costo petrolio e la guerra tariffaria in atto tutti fattori che non lasciano molti margini di guadagno. Quindi ritengo che le piccole compagnie siano destinate ad essere ingoblate come è successo ad Air Berlin in Germania

E Alitalia?

Non me ne occupo da quando ho lasciato Lufthansa CityLine. Quello che posso dire è che l’operazione è difficile. Noi stiamo a guardare.

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JOERG EBERHARTEx pilota ed ex managerdi CityLiner, è presidente e addi Air Dolomiti

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