I diplomati magistrali restano fuori graduatoria
Il solo titolo ante 2001-2002 non è sufficiente
Il consiglio di Stato mette la parola fine sui diplomati magistrali: restano fuori dallegraduatorie a esaurimento (le cosiddette Gae).
A stabilirlo sono state ieri due sentenze gemelle, la 4 e 5 del 2019, dell’Adunanza plenaria. La vicenda è molto complessa e si protrae da anni, complice anche pronunce contraddittorie dei giudici amministrativi. Riguarda maestri e maestre, non laureate, che hanno conseguito il diploma magistrale entro il 2001/2002, prima inclusi (a seguito di ricorso tardivo) poi, nel 2017, esclusi dalle Gae dove, ogni anno, si attinge per immettere in cattedra i docenti.
Ebbene, le due decisioni di ieri hanno confermato, in toto, il principio di diritto che il «possesso del solo diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie a esaurimento del personale docente ed educativo». Soddisfatto il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, che ha ricordato come, la scorsa estate, nel decreto dignità sia stato previsto un concorso straordinario (attualmente in corso) «per tutelare questi lavoratori»; scelta ricordata ieri pure dal Consiglio di Stato.
Quanto alle sentenze passate in giudicato prima dell’adunanza plenaria del 2017, favorevoli all’inserimento nelle Gae, i giudici amministrativi hanno chiarito che gli effetti «rimangono circoscritti alle sole parti di quei giudizi».