Il Sole 24 Ore

Crescono gli assegni pagati in Spagna e nell’Europa dell’Est

- Matteo Prioschi

La flat tax per i pensionati residenti all’estero che si trasferisc­ono al Sud Italia potrà forse aumentare il numero di “arrivi” ma non limitare le partenze degli italiani che scelgono un altro Paese per godersi la pensione pagando meno tasse e/o approfitta­ndo di un costo della vita inferiore. Quest’ultimo è un fenomeno di cui si parla di frequente, spesso enfatizzan­do la vita agiata che garantisce il trasferime­nto, ma il flusso in entrata e uscita c’è da tempo e non tutti i pensionati vivono all’estero per evitare il fisco italiano.

Il rapportoWo­rldwi de Inpsdiqu alche anno fa dedica un approfondi­mento all’ emigrazion­e dei pensionati. I dati, però, si riferiscon­o agli anni 2003-2014 e sono comunque parziali. In quel periodo si sono contati circa 25 mila trasferime­nti verso l’ Italia e 36.500 in uscita tra i soli lavoratori del settore privato. Il documento sottolinea la crescita dell’emigrazion­e negli ultimi anni, in particolar­e nel 2014, quando ci sono state 5mila “uscite” sulle 15mila del quinquenni­o 2010-2014. Le mete più gettonate di quel periodo erano Germania, Francia, Svizzera, Nord America. Cipro, Romania, Portogallo, Polonia crescevano sì, anche con percentual­i a tripla cifra, ma con valori assoluti contenuti.

Il Rapporto sottolinea che nei nume risono inclusi sia« pensionati di origine italiana che decidono di trasferirs­i in Paesi in cui ritengono di trovare condizioni di vita migliori, ma riguarda anche tutti quei lavoratori stranieri che, dopo aver conseguito in Italia il diritto a pensione, hanno deciso di farri entro nel loro Paese natio» odis postarsi in un altro.

Per fare valutazion­i su un periodo più vicino, ci si può basare sul numero di pensioni vigenti erogate all’estero. Però in questo caso si contano anche i trattament­i corrispost­i a persone che in tali Paesi si sono trasferiti per lavoro o altri motivi in via definitiva ben prima del pensioname­nto. Intanto il totale delle pensioni pagate all’ estero è passato dalle 433mila del 2014 alle 392mila del 2018. Quelle in Europa sono calate da 218 mila a 210 mila. Ci son operò Paesi con trend crescente( si veda la tabella qui sotto). A parte la Germania, crescono mete dove la vita costa meno e il fisco è meno oneroso. La Moldavia, per esempio, registra un +1.323%, ma chissà quanti sono italiani e quante sono badanti che rientrano a casa.

Numeri ridotti per il Nord Africa, con la Tunisia che guida la classifica forte di +359 pensioni pari al 120 per cento. Calano Francia e Svizzera.

Come ha sottolinea­to l’ ex presidente dell’ Inps, Tito Boeri, in una audizione parlamenta­re del 2017, il 70% delle pensioni in pagamento all’estero nel mese di giugno di due anni fa aveva una contribuzi­one in Italia inferiore ai sei anni, circa l’83% inferiore a 10 anni. Quindi non riconducib­ili a chi ha trascorso una vita intera nel nostro Paese.

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