Lombardia, sui fondi a Pmi asse Confindustria-banche
Firmatari dell’accordo Confindustria Lombardia e cinque grandi istituti Bonometti: un segnale forte che ridona la fiducia per tornare a crescere
Confindustria Lombardia ha firmato con Banco Bpm, Bnl, Intesa Sanpaolo, Ubi e UniCredit un accordo per favorire l’accesso delle Pmi a strumenti di finanziamento dedicati agli investimenti, soprattutto quelli destinati alle filiere e a industria 4.0.
La volontà di fare «gioco di squadra» senza «piangersi addosso», ma anche di dare un segnale forte al Governo e alla politica in generale, affinché «smetta di fare campagna elettorale e dia nei fatti risposte concrete ai bisogni della gente». È questa la cornice in cui il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, ha inserito la firma dell’accordo di collaborazione tra l’associazione imprenditoriale e cinque delle principali banche italiane: Banco Bpm, Bnl Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e UniCredit. L’obiettivo è favorire l’accesso delle Pmi a strumenti di finanziamento bancari dedicati agli investimenti, destinati in particolare alle filiere e a Industria 4.0, privilegiando le aziende che fino a oggi «non sono state in grado di finanziare la crescita e lo sviluppo».
L’accordo quadro – frutto del progetto Credito attivato dagli industriali lombardi – prevede che vengano ora definite convenzioni specifiche con ogni singola banca sul territorio, per individuare gli strumenti migliori per sostenere gli investimenti delle Pmi. «Il modo in cui è stato costruito questo progetto è rilevante perché cerca di fare da moltiplicatore su un paio di aspetti come la componente di filiera e l’innovazione – ha notato l’amministratore delegato di Ubi Banca, Victor Massiah - Il fatto di facilitare l’investimento, incoraggiando la componente di filiera, è da leggere come un’efficace collaborazione tra due attori fondamentali della società». L’intervento congiunto di banche e imprese punta quindi, secondo Bonometti, a «ridare parte della fiducia che negli ultimi mesi è venuta a mancare». Se infatti la Lombardia «sta ancora galleggiando», è pur vero che «la crescita della produzione ha rallentato il passo rispetto al 2017, l’occupazione ha fatto registrare per la prima volta un segno negativo e il trend degli investimenti, ed è questa la cosa che preoccupa di più, si è fortemente ridotto». «È chiaro tuttavia – ha messo in guarda il numero uno degli industriali lombardi – che i nostri interventi non bastano perché se non c’è lavoro non ci sono le condizioni per lo sviluppo delle aziende». L’accordo, firmato da Confindustria Lombardia e cinque banche, punta a facilitare l'accesso al credito delle Pmi, con particolare attenzione alla valorizzazione della loro appartenenza a filiere e del loro portafoglio crediti come elementi per migliorare le condizioni dei finanziamenti.
Ora dovranno essere definite convenzioni specifiche con Banco Bpm, Bnl Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e UniCredit per definire gli strumenti concreti per intervenire. Previste anche iniziative congiunte per sensibilizzare le imprese associate sulle opportunità offerte dai prodotti che saranno individuati.
L’accordo ha durata di un anno. Le parti si impegnano a ridiscutere prima della scadenza il suo rinnovo o eventuali altre forme di collaborazione. Da qui lo «stimolo alle istituzioni perché si passi dalle parole ai fatti, perché si prendano decisioni forti e si mettano le imprese al centro». Tanto più che, in un contesto di commercio globale in calo, per l’Italia questo sarà «un anno molto difficile, in cui ai problemi internazionali si sommano problemi del tutto italiani, che si sono accentuati con l’avvio di questo Governo, che non ha preso in dovuta considerazione il tema del lavoro, dello sviluppo e della crescita». L’accordo è stato firmato, oltre che da Bonometti e Massiah, dall’ad di Bnl e responsabile del gruppo Bnp Paribas in Italia, Andrea Munari, da Stefano Barrese, responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, da Luca Manzoni, responsabile corporate di Banco Bpm e da Giovanni Solaroli, direttore regionale Lombardia di UniCredit. Confindustria Lombardia promette fin d’ora di verificare concretamente nei prossimi mesi, attraverso le sue articolazioni locali, la messa in opera dell’intesa, che ha durata di un anno con l’impegno delle parti a valutarne il rinnovo.
«Le Pmi, soprattutto in Lombardia ma non solo – ha chiosato Munari - sono oggi la meglio gioventù del nostro Paese. Sono in un momento di straordinario cambiamento e dinamicità e amano essere in un mondo che compete». «Noi vogliamo che tutte le imprese, tutte le filiere possano competere ad armi pari – ha spiegato Bonometti - Ecco perché abbiamo cercato, insieme alle banche, di mettere in campo prodotti nuovi che rispondano a esigenze diverse da quelle del passato. Mi auguro che queste soluzioni possano essere estese in altre aree di Italia – ha concluso - perché la Lombardia è davvero la locomotiva di questo Paese e se si ferma questa locomotiva si ferma tutto il Paese, con le conseguenze che possiamo immaginare».
Cosa prevede