Saldo Iva entro il 18 marzo: la bussola per i controlli
Sul tavolo del cda l’ipotesi della direzione generale a Milleri
Fatture del 2018 non detraibili nel 2018, se ricevute nel 2019. Fatture ricevute nel 2018, ma registrate nel 2019 detraibili solo con l'apposito sezionale. Ultima chance per l'Iva delle fatture del 2016. Sono alcune delle cose da tener presenti in vista della scadenza del 18 marzo per la dichiarazione Iva.
La governance di EssilorLuxottica finisce sul tavolo del board. Lunedì, secondo alcune fonti, si riunirà il consiglio di amministrazione del colosso dell’occhialeria. Un appuntamento che, evidentemente, inizierà a misurare la tenuta dell’alleanza italo francese. E che, secondo indiscrezioni, affronterà il tema delle deleghe e degli accordi sottoscritti tra i due gruppi.
Sulla carta, l’ultimo comunicato diffuso dal gruppo Essilor Luxottica conferma che ci sono approfondimenti e valutazioni sul fronte del “governo” societario. «I temi strategici e operativi relativi all’integrazione, insieme alle questioni riguardanti la governance della società, sono in corso di analisi ed elaborazione da parte dei management team di Essilor International e Luxottica, al fine di assicurare la generazione delle sinergie e l’efficacia della strategia di crescita di EssilorLuxottica», si legge nella nota relativa ai conti di bilancio.
Il nodo su cui, probabilmente già la prossima settimana, si confronteranno le due anime di Essilor Luxottica è il ruolo che Francesco Milleri, ceo del gruppo italiano e braccio destro di Leonardo Del Vecchio, avrà nel nuovo organigramma del colosso con sede a Parigi.
Milleri è il candidato di Leonardo Del Vecchio alla guida del gigante da 16 miliardi di fatturato. Lo scorso novembre Del Vecchio aveva dichiarato di voler proporre “immediatamente” Milleri alla direzione del gruppo. Nel corso della prima assemblea dei soci tuttavia ha poi sfumato la posizione indicando di non aver espresso che i suoi «desideri per l’avvenire». Ma Milleri rappresenta anche la scelta ideale del fronte guidato da Hubert Sagnières? Il quesito non è affatto secondario, perché il matrimonio italo-francese è stato immaginato nell’ambito di una governance perfettamente paritetica sigillata in accordi parasociali. E i patti, in tema di Ceo, indicano un percorso “di mercato” preciso, come scritto nella Lettera di attuazione degli accordi. Dunque una selezione, gestita dal comitato nomine e remunerazioni della holding, che utilizzerà a sua volta una società di head hunter e che farà, alla fine, una proposta al board.
Delfin, holding di Del Vecchio e primo azionista di Essilor Luxottica, ha dichiarato di voler rispettare pienamente quei patti. Ma quegli stessi accordi non affrontano, in modo esplicito, la possibilità che Del Vecchio possa delegare alcune sue funzioni. L’impressione dunque, che sta circolando negli ambienti francesi, è che il patron di Luxottica voglia redistribuire nell’ambito delle sue funzioni e poteri alcune deleghe allo stesso Milleri. Del resto Del Vecchio concentra su di se due figure: quella del presidente e quella del direttore generale, si fa notare. E se per la carica del Ceo c’è un percorso scritto negli accordi, gli stessi non disciplinano la casella del “direttore generale”. Tanto più che lo stesso Milleri è il candidato designato da Del Vecchio a sostituirlo in caso di impedimenti. Si tratta di capire, a questo punto, se una redistribuzione “interna” al fronte italiano possa essere considerata lesiva degli accordi da parte del fronte francese.