Allarme falsi nella moda: sequestrati 68 milioni di beni tra il 2017 e il 2018
La contraffazione affligge il mondo della moda e del lusso made in Italy in modo sempre più marcato. Lo dicono i dati della Guardia di Finanza, impegnata in prima linea nella lotta ai falsi: se nel 2006 i prodotti di moda sequestrati dalle Fiamme Gialle erano stati “solo” 14,3 milioni, tra gennaio 2017 e maggio 2018 si è saliti a oltre 68 milioni. La moda è seconda per numero di prodotti requisiti dietro il segmento beni di consumo.
Cacciatori moderni nell’arena del web e del deep web. Sono i segugi virtuali: al posto del naso, che nella realtà aiuta i cani a vedere il mondo con l’olfatto, sono guidati da software complessi costruiti e alimentati da altrettanto complessi e costosi algoritmi. Chi ha visto il film Il gladiatore, ricorderà certamente la scena iniziale, con Russell Crowe che dice ai soldati: «At my signal, unleash hell» (al mio cenno, sguinzagliate l’inferno, letteralmente). Stesso comando possono darlo oggi i responsabili, all’interno delle aziende, della tutela del marchio.
Non occorre azionare catapulte o lanciare frecce infuocate: basta schiacciare un tasto e i software “intelligenti” si immergono nell’infinità di internet a caccia di siti con nomi simili a quelli di un marchio o che vendono prodotti di quel marchio, senza autorizzazione (mercato parallelo) o proprio falsi, copie più o meno brutte dell’originale. Questi segugi 4.0 sono in grado non solo di riconoscere nomi di brand e modelli, riescono anche ad analizzare le foto dei prodotti e forniscono un feed back a chi li ha “sguinzagliati” sul web. A quel punto le aziende, tornando agli strumenti a disposizione nel mondo reale, possono scatenare le azioni legali e far chiudere i siti.
Certo, per ogni sito che, quando va bene, si riesce a far chiudere, ne nascono altri. Il vantaggio dei segugi virtuali è che, a differenza dei cani che vanno alla ricerca di tartufi o recuperano le vittime dei loro padroni cacciatori, non si stancano mai e non hanno bisogno di ricompensa. E forse riusciranno, alla lunga, a stancare i contraffattori, che sono sempre, loro, sì, reali e non virtuali.