«Accordo con Pechino mediato dall’Europa»
Presidente del porto di Trieste
Un accordo diviso in tre parti, che non punta a porre le banchine dello scalo di Trieste sotto l’egida cinese ma, anzi, prevede un intervento di China communications construction company (Cccc) sul nodo ferroviario triestino e intende consentire all’Autorità di sistema del Mar Adriatico orientale (anche attraverso la partecipata Interporto di Trieste) di partecipare a progetti logistici di Cccc in Slovacchia e in Cina.
È questo l’agreement che il presidente dello scalo di Trieste, Zeno D’Agostino, dovrebbe firmare in occasione della visita in Italia del presidente Xi Jinping. Accordo che si distingue dalla manifestazione d’interesse, comunque vista di buon occhio da D’Agostino, presentata da China merchants ports alla società concessionaria della piattaforma logistica in fase di completamento (questa sì sulle banchine).
Presidente, in che misura l’intesa che intendete firmare con Cccc si inserisce in un’ottica europea? Noi abbiamo un progetto, chiamato Trihub, che non riguarda solo il porto ma comprende una serie di investimenti sul sistema delle infrastrutture ferroviarie a Trieste, Villa Opicina, Monfalcone e Cervignano. Trihub è nella lista di progetti data due anni e mezzo fa dal Governo italiano alla Eu-China connectivity platform, nata proprio per favorire il dialogo tra Pechino e Bruxelles. Tutto è quindi mediato e gestito dalla Commissione Ue. Questo lo dico in merito alla pole- mica sul fatto che ci si muova in maniera estemporanea e individuale. La piattaforma si riunisce una volta a Pechino e una a Bruxelles. L’ultima volta si è riunita Bruxelles a fine novembre e, in quella occasione, i cinesi hanno detto che erano interessanti i progetti della diga foranea di Genova e il Trihub di Trieste; che sono stati quindi inseriti nella lista di progetti Ue di interesse cinese. Tutto è però governato e gestito da Bruxelles direttamente.
Quindi cosa proponete ai cinesi? Noi proponiamo a Cccc, che è l’interlocutore ed il braccio operativo del Governo cinese, di fare un accordo strategico sul progetto Trihub, che ha passato il vaglio nelle relazioni istituzionali tra Ue e Cina; tenendo presente che, siccome si parla di infrastrutture ferroviarie, nel 70% dei casi è Rfi il soggetto di riferimento del piano da portare avanti. Inoltre, dei 200 milioni che afferiscono al progetto, 160 sono già finanziati. Noi chiediamo a Cccc di dire cosa eventualmente vuole fare, dove vuole investire e di presentate un project financing che segua tutte le indicazioni delle normative Ue.
Ma l’intesa non si ferma qui. No. Quello è il primo pezzo dell’accordo. Il secondo è in Slovacchia. Cccc sta costruendo lì un mega impianto logistico-ferroviario e io ho chiesto che l’Adsp di Trieste, attraverso, ad esempio, Interporto di Trieste, possa diventare partner di quell’operazione. Per noi la Slovacchia è un mercato importante di
‘‘ Intervento di Cccc sul nodo ferroviario della città e progetti logistici In Cina e Slovacchia