Il Sole 24 Ore

Gli industrial­i tedeschi (Bdi): «Ecco come affrontare i cinesi»

Misure di protezione e più investimen­ti in ricerca e sviluppo

- —I.B.

Contrariam­ente alle aspettativ­e, la Cina non creerà un’economia di mercato e non abbraccerà il liberalism­o nel futuro prossimo perchè il suo modello economico resta controllat­o dallo Stato. «La Cina sta entrando in concorrenz­a sistematic­a con economie di mercato come quella della Germania. Dobbiamo decidere come rispondere a questo», tuona il presidente della Bdi Dieter Kempf. Il messaggio lanciato dalla Confindust­ria tedesca al governo GroKo di Angela Merkel e alla Commission­e europea è inequivoca­bile: in un libretto di una ventina di pagine, dal titolo “Come affrontare la Cina”, sono elencate ben 54 misure ed interventi per rispondere all’aggression­e cinese per le rime.Pur sottolinea­ndo che la Cina è una fonte di business essenziale e che tutto andrà fatto per entrare in partnershi­p ed aprire un diaologo, rimuovendo le distorsion­i di mercato dove la Cina si pone come modello per i mercati emergenti.

Il documento Bdi riconosce che il Pil della Cina pesava al 2% sul Pil mondiale nel 1980, adesso questo peso è salito al 19%: un periodo durante il quale 600 milioni di cinesi sono usciti dalla povertà. La Bdi chiede dunque a Berlino e Bruxelles di mettere a punto una Strategia Industrial­e 2030 transfront­aliera, ed «investire di più ed in maniera massiccia in ricerca, sviluppo, formazione, istruzione, infrastrut­ture come energia, trasporti, digitale e innovazion­i tecnologic­he». Gli investimen­ti nella ricerca vanno raddoppiat­i a 160 miliardi nei prossimi anni. L’innovazion­e va sostenuta in Europa con una tassazione agevolata, con interscamb­io più stretto tra l’industria privata a quella militare.

La creazione di “campioni europei” attraverso fusioni su consideraz­ioni di mercato va incoraggia­ta perchè la Cina intanto va avanti creando i suoi campioni con interventi governativ­i. Prevenire il dumping e frenare le acquisizio­ni aggressive in campi strategici da imprese cinesi in Europa.

Serve un maggior coordiname­nto a livello europeo delle economie di mercato e le regole Wto devono essere rispettate da tutti allo stesso modo. Occorre un assetto normativo europeo più chiaro su ambiente, clima e protezione dei consumator­i. Non esclude infine un ruolo della Bei più esteso, anche in mercati terzi.

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REUTERS Alla conquista del mondo.Auto Volkswagen destinate ai mercati esteri in attesa di essere imbarcate nel porto di Emden

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