F35: dossier in mano a Conte Salvini: un danno ipotesi frenata
«Nei prossimi mesi tutti i comparti della Difesa, sotto il coordinamento del ministro Elisabetta Trenta, saranno chiamati a operare una ricognizione delle specifiche esigenze difensive dell’Italia, in modo da assicurare che le prossime commesse siano effettivamente commisurate alle nostre strategie di difesa». È quanto ha comunicato Palazzo Chigi al termine del colloquio sul dossier F35 tra il premier Giuseppe Conte e il ministro Trenta. Poi la nota ha aggiunto: «Sono state già trasferite negli Stati Uniti le somme dovute per le commesse già completate e nei prossimi giorni verranno concretamente effettuati i pagamenti». Martedì si era diffusa la notizia che Trenta avrebbe firmato a breve il provvedimento che autorizzava il pagamento di fatture per 389 milioni per il progetto F35. Confermando però «perplessità». Ieri mattina era intervenuto in disaccordo il vicepremier Matteo Salvini: «Nessun passo indietro sugli F35. Riterrei un danno per l’economia italiana ogni ipotesi di rallentamento e ravvedimento»: L’Italia ha ridimensionato il suo ordine F-35 a 90 jet nel 2012, da 131. Oggi sono 11 gli F35 italiani in servizio ed il dodicesimo sarà consegnato a breve. Sono 25 i piloti qualificati e poco meno di 250 gli specialisti per la manutenzione.