Il Sole 24 Ore

Mattarella ricorda Donat Cattin, leader della sinistra sociale Dc

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“Uomo di governo e leader Dc”, con questo titolo si è celebrato ieri il centenario della nascita di Carlo Donat Cattin su iniziativa della Fondazione che porta il suo nome e con l'alto patronato del Presidente della Repubblica. Fu, è vero, leader e uomo di governo ma fu soprattutt­o espression­e di un pensiero politico-sociale che diede molti frutti per il Paese. Giornalist­a, partigiano, sindacalis­ta, amministra­tore locale, politico, ministro, statista. Ha lasciato il segno sui temi del lavoro fino al traguardo - con Giacomo Brodolini - dello Statuto dei lavoratori del '70. Ma, quello che è meno noto è che è stato anche uomo di grandi innovazion­i industrial­i a cominciare dalla riconversi­one del comparto tessile e chimico. Fu ferocement­e anticomuni­sta anche se fu ribattezza­to il «comunista di sacrestia» visto che era soprattutt­o uomo di fede.

Ieri a ricordarlo a Palazzo Madama c'era Sergio Mattarella, il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, il ministro Bonisoli, la segretaria della Cisl Furlan, lo storico Malgeri, Pier Ferdinando Casini. «Era - ha detto la Casellati - un uomo di pensiero e di azione, un tratto distintivo di una generazion­e di grandi italiani che avevano vissuto la dittatura e la privazione della libertà di espression­e».

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Ex ministro. Carlo Donat Cattin fu uomo di governo

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