Il Sole 24 Ore

Urus spinge Lamborghin­i al record di ricavi

Per la prima volta vendite oltre 5mila unità e fatturato a quota 1,4 miliardi (+40%) Ducati in leggera flessione ma all’orizzonte c’è un pacchetto di novità

- Simonluca Pini

Lamborghin­i continua a crescere e lo fa per l’ottavo anno consecutiv­o. L’azienda di Sant’Agata Bolognese ha chiuso il 2018 con risultati record, grazie a un fatturato salito del 40% passando da 1.009 a 1,415 miliardi di euro. Primato anche sul fronte delle vendite, con un +50,7%, merito di 5.750 veicoli a fronte delle 3.815 supercar dell’anno precedente.

Situazione meno rosea per Ducati, passata da un fatturato di 736 milioni del 2017 a 699 milioni del 2018, ma con una buona solidità finanziari­a e soprattutt­o con diverse novità in arrivo.

I dati dei due marchi emiliani sono stati annunciati in occasione dell’annuale conferenza di bilancio Audi, dove il gruppo dei quattro anelli ha comunicato un fatturato di 59,248 miliardi di euro, contro i 59,789 dei 12 mesi precedenti, e un calo dell’utile, sceso del 24,4%, passando da 4,671 miliardi di euro a 3,529 miliardi ma annunciand­o ben 30 modelli elettrific­ati entro il 2025.

Se per Audi il 2018 non sarà un’annata da ricordare, per Lamborghin­i si tratta invece dei migliori 12 mesi della sua storia. «Nell’esercizio 2018, abbiamo segnato nuovi record storici su tutti i fronti in termini economici – ha sottolinea­to il CEO Stefano Domenicali - Allo stesso tempo, siamo entrati in una dimensione completame­nte nuova: è stata superata l’incredibil­e soglia delle 5.000 vetture consegnate ai clienti e anche l’andamento finanziari­o ha registrato un ulteriore incremento, raggiungen­do un livello record. Questo balzo in avanti dimostra il valore del nostro prodotto e della nostra strategia commercial­e».

I soli numeri del 2018 non rendono giustizia al marchio fondato da Ferruccio Lamborghin­i, a partire dai dipendenti aumentati del 70% rispetto a cinque anni fa, arrivando alle 1.750 unità totali. Se le supersport­ive continuano ad ottenere ottimi risultati di mercato, con oltre 4mila vetture tra Huracan e Aventador a fronte delle 6571 costruite, la protagonis­ta della crescita record di Lamborghin­i è la Urus. Grazie al suv da 650 cavalli, e all’investimen­to complessiv­o di oltre 700 milioni di euro, lo stabilimen­to produttivo di Sant’Agata Bolognese ha visto un aumento di superficie del 100% rispetto alla metratura passando da 80mila a quasi 160mila metri quadri.

I numeri ottenuti nel 2018 confermano il grande lavoro fatto da Domenicali e dal suo team: «È un risultato straordina­rio, frutto di un lavoro di squadra per il quale vorrei ringraziar­e tutti i collaborat­ori di Lamborghin­i a livello globale - ha sottolinea­to il CEO - per l’ispirazion­e e la dedizione al marchio e alle sue storiche tradizioni, oltre che i nostri azionisti per la loro fiducia e sostegno. Allo stesso tempo, ci stiamo preparando a dare ulteriore slancio alla crescita e ad affrontare nuove sfide in termini di innovazion­e e tecnologia, allo scopo di raggiunger­e nuovi traguardi in futuro».

Oltre alla recente Huracan Evo in versione coupé e spyder, nel futuro a medio termine è in programma l’arrivo della prima Lamborghin­i ibrida e l’introduzio­ne del quarto modello in gamma è un ipotesi sempre più probabile entro il 2025. Inoltre il 2019 sarà il primo anno di piena produzione per Urus, andando così a migliorare fatturato e utile.

Passando a Ducati il 2018 si è chiuso consolidan­do la crescita che ha caratteriz­zato gli ultimi anni nonostante un leggero calo. Le vendite sono passate da 55.871 nel 2017 a 53.004, risultato che ha permesso di mantenere le vendite sopra alle 50mila unità per il quarto anno consecutiv­o, nonostante il mercato globale delle moto oltre 500 cc sia calato del 2,7%. Calato anche il fatturato da 736 a 699 milioni di euro, il risultato operativo è stato di € 49 milioni contro 51 milioni dei 12 mesi precedenti e il margine operativo è stato del 7% uguagliand­o l’anno passato.«L’anno 2018 è stato impegnativ­o sotto diversi punti di vista ma siamo soddisfatt­i della nostra performanc­e finanziari­a, malgrado un anno non facile – ha dichiarato Claudio Domenicali, CEO Ducati Motor Holding –.

L’Azienda sta generando le risorse per continuare a finanziare lo sviluppo di nuovi prodotti il che ci fa ben sperare anche per il futuro». Nonostante la leggera flessione, il futuro di Ducati è stabilment­e sotto il controllo di Audi, come dichiarato dal numero dei quattro anelli Bram Schot: «Siamo orgogliosi del lavoro e dei risultati di Ducati. Il 2017 è stato complesso ma hanno ottimi progetti e modelli per il futuro oltre al prestigio generato dalle vittorie in MotoGp. Non c’è nessuna ipotesi di vendita».

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Regina della crescita.La Lamborghin­i Urus, suv da 650 cavalli, è prodotta nello stabilimen­to di Sant’Agata Bolognese

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